Ru Fus – In Fabula (GhostLabelRecord)

Bentornato Ru Fus sulle pagine di Indiepercui, bentornato più cattivo che mai e da buon menestrello rock sei tornato dopo aver appreso ancora meglio la lezione del grunge degli anni’90, quelle chitarre distorte e quelle voci modulate a formare complessità che si respira nell’aria, capacità di affondare le radici in un qualcosa che sembrava perduto, ma ogni volta si rinnova in tutto il suo splendore ricordando il tempo passato e donando carica aggressiva e piglio deciso ad una serie di brani che convincono sin dalle prime battute; un suono tagliente, ruvido e ben amalgamato si fonde a raccontare una civiltà in decadenza, palazzi che ricoprono la vegetazione, palazzi in fiamme, anima e corpo donati al progresso, anima e corpo pronti ad esplodere, stoner obliquo e ben congegnato, un’evoluzione di quella musica che usciva dai Soundgarden, dai Mudhoney, bravo Ru Fus, o meglio dire bravo Emiliano Valente, hai saputo ancora una volta consolidare il tuo spirito con ciò che ti circonda, una comunione con il tutto, assorbendo il mondo intorno e rigettandolo, con rabbia, sull’asfalto della strada. Bentornato Ru Fus.