El Matador Alegre – Dreamland (Cabezon Records)

Quello che El Matador Alegre, dopo cinque anni di silenzio vuole farci comprendere attraverso questo disco è la bellezza sostanziale nel sogno, un sogno di vita che si esprime attraverso acquarelli folk che colpiscono per immediatezza e naturalità d’intenti quasi a soffermarsi sulla dimensione onirica per poi, inesorabilmente, approcciarsi ad una soluzione più matura e reale, quasi verista che si concede a sentimenti pronti ad aprirsi e a consegnarci un mondo di purezza cristallina che ha il sapore e il profumo delle lenzuola pulite e degli amori senza fine in anfratti sonori colorati da colori vivaci che sanno virare in tinte più sobrie, quasi pastello ad innescare mentalmente, già nella prima canzone, con quell’onomatopea di un orologio, un mondo fatto e popolato da creature fantastiche una terra di sogni dove l’irreale diventa reale, dove il futuro alle porte si diletta in solitudini alla Nick Drake in una incantevole discesa nelle profondità dell’animo umano, una discesa che a ben guardare e a ben sentire porta con sé non solo una malinconia pura di fondo, ma si concede, si consuma, ama, come fosse l’ultima volta, come fosse la prima.