Eloisa Atti – Edges (Alman Music)

Sperimentazioni sonore su deserti emozionali carpiti ed elaborati in una formula internazionale carica di aspettative dove piccoli affreschi che fanno parte dei pensieri si snocciolano uno dopo l’altro in una musica folkeggiante dall’animo blues, una musica che d’impatto trae le origini da Billie Holiday per poi identificarsi con un suono più moderno, pur mantenendo per certi versi quelle origini jazzistiche che contraddistinguono la cantautrice bolognese e che per l’occasione si spolverano di un country fumoso, essenziale che gioca con pochi strumenti, ma che di rimando confeziona emozioni che non passano di certo inosservate. Edges sono le estremità, ma anche dei punti di unione, sono i confini, ma anche le prosecuzioni di un qualcosa che va a colmare il nostro essere, il nostro venire e perpetuare nel mondo. Brani come l’apertura Each man is god, The rest of me, Without you, Cry, Cry, Cry vanno a dipingere questi quadretti d’insieme e sono l’esemplificazione di un pensiero che tenta di ricucire le voragini aperte con il passato, consolando con melodie a volte graffianti a volte malinconiche dove l’insperato può ancora essere reale, dove le lacrime che scorrono potranno trovare, forse un giorno, la strada verso il mare.