Dan Solo – Classe A (DsRecords/Audioglobe)

Un dolce rock cantautorale che si rende oscuro pian piano fino a comprendere reale essenza e bisogno di nuovi spunti da cui partire per compiere il salto che può convincere ancora una volta dopo le innumerevoli prove della vita, vissuta e contemplata.

Dan Solo non ha bisogno di molte presentazioni, creatore dei Pornodrome, bassista per sei dischi nei Marlene Kuntz e poi fondatore dei Petrol, si cimenta in una prova solista dal sapore cantautorale che scava nelle profondità delle coscienze per scardinare concetti e ridare vitalità compressa e ricercata in piccole perle di rara bellezza sostenute da un cantato quasi innocente che canzone dopo canzone si confessa quasi fosse un viaggio dentro al proprio io da cui partire e attuare nuove scelte di vita.

La propensione a dipingere le canzoni, con strati di colori sottili, è molta e si denota soprattutto nell’apertura Avrei, passando per Elena e nel finale con la ballata elettrica Stella di luna.

Alla ricerca quindi di una propria aspirazione il nostro si cimenta in un alternative con sprazzi di elettronica non troppo gridata, ma essenziale per dare un senso maggiore, carico di sfumature, alla visione d’insieme che si fa bellezza caratteriale lungo le variopinte undici tracce.

Piccoli fiori rari da coltivare quindi, da cui imparare e da cui attingere acqua per vivere; un racconto di vita esistenziale che fa parte del nostro essere al mondo.