Silenti Carnival – Drowning at Low Tide (Viceversa Records/Audioglobe)

Marco Giambrone in arte Silent Carnival costruisce panorami eccentrici dove lo slow folk si intreccia all’oscurità umana per regalarci una prova dal forte respiro internazionale e dove il folk dell’entroterra si apre a paesaggi deserti dove le desertificazioni appunto sono stati mentali che incorporano il nostro io e non permettono all’ascoltatore di trovare essenziali vie d’uscita, anzi il nostro crea substrati di una musica ad alto tasso emotivo che riunisce le sperimentazioni dei Velvet Undeground con i Low per passare alla lande desolate di Micah P Hinson, accostandosi al mare come fosse vera fonte di ispirazione per arrivare a cercare la fragilità umana dentro ad un fazzoletto di suolo a ricoprire gli abissi della nostra coscienza, della nostra casa, se ancora possiamo chiamarla casa; un’anima errabonda che coglie il significato delle parole e le concentra sino a farle diventare poesia, per un viaggio sempre in disequilibrio, tra la ricerca di nuove forme musicali e l’apparente senso di appartenenza ad un mondo che non è più nostro.