Serena Abrami – Di Imperfezione (Nufabric)

Concezioni di vita quotidiana sussurrate in modo quasi rilassato capaci di inondare i costrutti che ci portiamo dentro e aprendo il cuore ad un qualcosa di indefinito, di notevole e costruito seguendo le emozioni, le sensazioni che il tempo solo sa dare nella sedimentazione del ricordo, nella preponderanza del nostro essere prima di tutto, nella ricerca testuale di parole che considerano l’universalità di intenti un atto di conquista che esplode già dal primo ascolto, scivola, accarezza, rasserena ricordando che la cantautrice marchigiana è tornata dopo l’esordio discografico di cinque anni fa Lontano da tutto è tornata più matura e introspettiva Serena, capace di ridare un senso al cantautorato femminile italiano sporcando la formula da un buon sound di matrice britpop e custodito gelosamente fino a convogliare in aperture che fanno capolino in pezzi di notevole trama come l’apertura di Di Imperfezione fino ad arrivare a quella Via di casa che chiude il cerchio, un cerchio fatto di sfumature, colori e impressioni, un cerchio fatto di vitree speranze e di futuri connessi ad una realtà che senza il cuore non porterebbe da nessuna parte, ecco allora che di imperfezione viviamo dentro a tutta questa vastità da costruire.