Design – Daytime Sleepwalkers (Tic Records)

Design artwork

Tanta capacità espressiva e cura del particolare che si conficca in carne viva lasciando posto al nulla che avanza, stratificando la proposta con echi di new wave anni ’80 incastonata  come diadema con il miglior industrial moderno, strizzando l’occhio a Einstürzende neubauten, un suono deciso e sintetizzato senza paura di osare e forte di quella capacità di spingere oltre la mente umana, in un complesso di palazzi industriali fatiscenti e lasciati a soccombere al tempo.

Una musica malata, una musica dei nostri giorni cantano i Design e si articolano in un gusto per il gotico che non lascia scampo a mezze misura di sorta o di convinzione, una capacità intrinseca quella di questa band di trovare con facilità la forma canzone perfetta nonostante un approccio non sempre facile; musica che suona però architettonicamente divincolata dalle proposte odierne, dal forte sapore internazionale che non sfigurerebbe in qualsiasi classifica d’oltreoceano.

Voodoo Doll è energia allo stato puro, pronta ad incassare gli applausi d’apertura e la capacità di suonare maledettamente bene, lasciando l’avvento di My recurring nightmare, quasi di sorpresa e poi via via le 12 tracce sono un quadro a tinte forti di bravura esposta tra collaborazioni con KMfromMYills e Alessandro Apolloni negli arrangiamenti di puro impatto in Maybe.

Un disco che apre alla parte più oscura di noi, incanala un sapore ormai perduto e ci fa riflettere sulle potenzialità delle band italiane, in questo caso i Design, in grado di dare voce ad un proprio sfogo senza copiare nessuno, ma mantenendo una costante di internazionalità dal carico pesante e fruttuoso, tempo al tempo disse qualcuno e un giorno anche noi vedremo.