Nero Kane – Love in a dying world (American Primitive)

Risultati immagini per Nero Kane - Love in a dying world

Spogliato di ogni orpello di genere il nostro Nero Kane entra nei territori polverosi di un’America risvegliata dal rumore degli avvoltoi che si nutrono di carcasse e resti come se non ci fosse un domani, attraverso strade mai definite e territori in continuo mutamento, in territori che si fanno esplorare e che per l’occasione diventano terreno fertile per nuove soddisfazioni future. Ritorna Nero Kane, dopo la parentesi con lo pseudonimo Nero in grado di dare alla luce quella piccola perla oscura chiamata Lust Soul, ritorna con un disco minimale, quasi intimo che oltrepassa i sogni della ragione affogando i bisogni in una malinconica contornata da bellezza velata capace di subentrare le coscienze e creare un loop continuo con tutto ciò che ci portiamo dentro. Prodotto e registrato da Joe Cardamone già con The Jesus and Mary Chain, The Cult, The Stooges e Warren Ellis questo Love in a dying world è uno spaccato culturale di nuovo decadentismo che non delude, ma che piuttosto ci accompagna laddove tutto sembrava essere morto, laddove tutto in qualche modo, ora, è rifiorito. 


Joseph Martone and the travelling souls – Where we belong (Autoproduzione)

joseph martone Due cugini: Joseph Martone cantautore di origine campana, ma con radici impresse nel sound del sud stelle e striscie, e Tom Aiezza già collaboratore, fra gli altri, di Bob Dylan e Neil Young.

Un legame che va oltre l’apparenza e che dopo un periodo lungo di gestione porta al compimento del primo album autoprodotto “Where we belong”.

Un sound desert dark rock con incursioni folk e cantautorali  dove alla chitarra acustica, sempre in primo piano, si affiancano fisarmoniche, harmoniche, trombe e sintetizzatori che amalgamano una scena condita di classic senza essere troppo esuberante e valorizzando fino all’ultimo strumenti per quanto conosciuti, del tutto inusuali.

Viaggiare quindi nel deserto del Mojave con appresso una coperta e la possibilità di accendere un fuoco che scaldi una notte fatta di ricordi e pensieri dove passati incrociati regalano emozioni da condividere ad ogni fiammella che divampa.

Canzoni incisive si ascoltano nella bellissima e solare apertura “Show me the way” per proseguire con la Caposelliana “Ego sum”, unica traccia in italiano del disco.

Un brano che ricorda il miglior Tom Waits lo troviamo in “Once”, mentre la canzone di chiusura “Shine on me” rilascia magicamente polvere di stelle.

Canzoni d’amore e di abbandono, solitudine e speranza, morte e vita fanno da perfetta colonna sonora al cowboy dal corpo stremato che avanza inesorabile su granelli infiniti di sabbia giallo sole nell’attesa che l’acqua scenda dal cielo e ricomponga le parti perdute.