De Grinpipol – Elephants (Autoproduzione)

De Grinpipol, “Elephants”: la recensione

L’elefante si nasconde all’interno di sonorità prestigiose che toccano apici di internazionalità intersecando la musica di Arcade Fire e Interpol sono per citarne alcuni costruendo un disco davvero impressionante sotto molteplici punti di vista. Un album che di italiano ha gran ben poco se non fosse per Quello che importa, ma non più di tanto, unico pezzo sghembo che lega poco con il resto, ma che nel contempo getta forse le basi per prossimi futuri. Il nuovo lavoro dei De Grinpipol è fecondo di innovazioni e carico di quella rabbia e bisogno di comunicare che nella canzoni indie rock qui proposte fa da tramite alle soddisfazioni della band sarda che per l’occasione sfodera dal cilindro una sapiente capacità nel creare che diventa salto nel vuoto nel momento della sperimentazione, ma che in un attimo ritrova la propria via costruttiva nell’approccio e nella sovrapposizione essenziale di voci e strumenti. Ciò che ne esce è un album altamente contagioso e compatto, una prova superlativa fresca e vitale, una prova che si fa riascoltare e capace di accontentare anche i palati più raffinati.