Olden – Cuore Nero (VREC)

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Disco nero suadente ad imbrigliare anfratti di luce simultanea in grado di attraversare questi giorni apatici con una poesia intimista e solitaria che si scontra con le vicissitudini moderne di un mondo in cambiamento. Olden ritorna con un disco ben diverso dai precedenti e figlio di questi tempi assurdi. Un album dove i sentimenti umani affrontano la realtà e contribuiscono a creare una sorta di amplificazione analitica dove il viaggio interiore diventa un mondo del tutto naturale per confrontarsi con l’esterno. Una sorta di rock d’autore per il nostro, a tratti parlato, mai pienamente cantato. Un gridare alla posterità la perdita di salvezza. Effimera visione, oppio dei popoli qui decantato attraverso pezzi che sono pugni allo stomaco al perbenismo esteso. Notevole la title track. Importanti poi pezzi come Un figlio solo, Per diventare un fiore, Rinascere altrove o Le nostre vigliacche parole mancanti con Pierpaolo Capovilla ad imbastire un disco che porta con se il colore del cambiamento o più marcatamente il colore di questo nostro tempo.