Il Confine – Ctrl+Alt+Canc (AlkaRecordLabel)

Rock che mira alla conoscenza della natura umana, che si apre alla solidità melodica per dare nuova linfa ad un genere che sembrava decaduto, un album che si racconta e racconta le voci interiori, guardando in faccia la realtà con sguardo nuovo, carico di significato e immortalato dalla fine che si attacca alla nostra vita senza mollare la presa.

Il confine ci porta all’interno di un mondo, il nostro, che intraprende una strada sempre più in salita e sempre più sbagliata, abbandonando energia pura, sacrificando tutto ciò che abbiamo per un qualcosa a cui non siamo in grado di dare un nome, per un qualcosa che ci vede sempre più distanti e frenetici in una vita che non riusciamo a fare nostra, una vita che non riusciamo a riconquistare.

Sette tracce che sono immagini di un mondo in cambiamento, suonate con maestria e ammiccando ad un qualcosa di già sentito tra cavalcate di hard rock e un misto di pop consumato e levigato dal vento.

Siamo senza scelta, non possiamo fare altro che subire?No il punto d’incontro tra questo infausto pensiero si esprime in modo esemplare nei concetti che successivamente si aprono nel disco: noi uomini inermi dobbiamo combattere per essere diversi, affrontare la realtà Nello spazio e nel tempo per affondare le nostre radici in Paradisi complicati, lasciando Scie luminose e rimarcando la capacità e l’intenzione di compiere Sogni lucidi e concreti.

Un album di speranza e sogni da realizzare, un disco che si concentra sull’intenzionalità dell’essere diversi, tra reale decadenza e velata ironia, un album che conquista già dal primo ascolto, tra notti insonni e incubi da uccidere.