Push Button Gently – ‘CAUSE (Moquette records)

Approccio libero e divincolato che si avvale dell’esperienza del tempo, in quello scantinato a suonare l’inverosimile e soprattutto a divertirsi, fino al 2013 anno del primo disco, un EP nel 2014 e ora l’uscita di questo arcobaleno cromatico che riesce nell’intento di amalgamare i suoni in una psichedelia moderna e lontana, a mio avviso, dalla classicheggiante degli anni ’70, qui ci troviamo di fronte ad un momento esperienziale condiviso, mescolato al rock e alle rarefazioni elettroniche in grado di imbrigliare una ricchezza di suoni cosmici capace di incastrarsi a meraviglia con pezzi maturi e ricercati, la cura di ogni particolare si sente e la band proveniente da Como omaggia ciò che verrà con un album che non è un concept, anzi, è un disco che si interroga sulle estremizzazioni della vita, su ciò che è più giusto fare, fino al morire del giorno, oltre l’universo a cui  apparteniamo, perché noi stessi ci troviamo ad essere parte integrante di un tutto che non ha confini.

Les Fleurs Des Maladives – Medioevo (ZetaFactory) Super Anteprima!!!

Un disco di puro stoner rock che fa saltare dalla sedia anche il più profano del genere.

Medioevo uscirà il 12 Novembre, ma noi di IndiePerCui abbiamo deciso di recensire l’album in anteprima.

les-fleurs-des-maladives-musica-medioevoIl trio lombardo è una realtà fresca e orientata ad un rock granitico caratterizzato da passaggi-assaggi di pura poesia emozionale.

Si perché al fragore elettrico è associato un convincimento di liriche che va oltre la media ascoltata nell’ultimo periodo.

I tre sono un misto tra Elettrofandango e Teatro degli Orrori con occhi oltreoceanici rivolti ad Alice in chains e Audioslave.

Il suono che ne esce è potente e deciso: una tempesta perfetta che si scaglia con violenza e precisione all’interno di ogni cuore che ascolta.

Le canzoni più incisive sono “Medioevo” a cui è accompagnato un significativo video uscito in questi giorni, “Novembre” invece è canzone scelta da Nada per essere cantata nel suo “Live stazione birra”, poi la scaletta si fa sempre più viva con “L’alchimista” passando per “La bellezza” spartiacque perfetta che apre letteralmente le menti e lascia con un amaro in bocca indescrivibile.

“Ennio” è apertura spasmodica all’indefinito in una strumentale che ci porta a “Dharmasala” canzone di protesta che comprende piccole suite di sperimentazioni ingegnose.

In conclusione la ballata leggera e decadente “21 grammi di cenere” con tanto di arcobaleniana ghost track acustica nel finale.

Un disco che appassiona fin dal primo ascolto, sarà un po’ per i suoni curati, i testi ricercati e la voce gridata, ma pulita che “Les fleurs des maladives” donano e fanno trasparire da tutti i brani una passione sviscerale per il cambiamento, un percorso che crea alternative  possibili dove ognuno è libero di fare le proprie scelte con consapevolezza scavalcando ogni barriera esistenziale, unico vincolo per un’Italia da cambiare.