Cinque uomini sulla cassa del morto – Kairòs (Autoproduzione)

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Folk d’autore spruzzato da un intimismo pop per il nuovo disco della band friulana Cinque uomini sulla cassa del morto. Un disco intrinseco e pieno di coraggio che strappa, dal nostro venire al mondo, metodi e ambizioni per costruire una musica d’insieme suonata come non ci fosse un domani. Gli elementi marcatamente folk della prima prova sono qui soppiantati da un’esigenza d’insieme capace di sfiorare la ballata romantica. Un suono che si dipana tra i chiaro scuri esistenziali di pezzi come Buio, Dal deserto al mare, I miei occhi, I giorni del sole, Torno. Una prova, questa che nella contemporaneità del momento ambisce ad essere processo di maturazione sedimentando una compattezza invidiabile. Una band che ha saputo trasformarsi riuscendo a trarre da ogni singolo gesto un punto essenziale, di contatto, con una quotidianità che come materia per i sogni a venire dona e incanta, costruisce e rappresenta.


Cinque uomini sulla cassa del morto – Blu (Autoproduzione)

I cinque uomini sulla cassa del morto sono giovani friulani che amano divertirsi infarcendo di aggiunte vocali ed energia pop folk un concentrato di canzoni davvero impressionante per un esordio, un album che conosce la misura delle distanze da percorrere e trasporta l’ascoltatore in un mondo colorato di blu dove l’avventura è principio primo per conoscere amori e disillusioni in una prova corale da apprezzare fino in fondo che si esprime al meglio dopo numerosi ascolti, percependone sfumature e architetture in divenire. La band friulana è un incrocio tra la musica irlandese, gli Of monsters and men e gli italiani Eugenio in via di gioia solo più anacronistici, lontani dal già sentito e capaci di incasellare una produzione fuori dagli schemi a cui siamo abituati dando originalità, sudore e passione all’intero disco. Un violino variopinto crea melodie e armonie incalzanti accompagnando una bellezza autentica che possiamo scovare in pezzi simbolo come Bon, Blu, La danza della luna senza dimenticare la bellissima suite sonora in due parti, nel finale, intitolata Il piccolo aeroplanino blu. L’album dei nostri è un concentrato di amori e speranza, una musica che pur attingendo nel presente e nel passato risulta finalmente fresca e originale, una band da osservare attentamente nelle sue prossime evoluzioni.