Case di vetro – Bon Voyage (DreaminGorillaRecords/CutDownRecords)

Lavoro prettamente pop ben suonato e arrangiato che accoglie emozioni oltre cameretta e racconta di viaggi immaginari e nel contempo vissuti dove figure che ci appartengono sono le protagoniste dei racconti che viviamo, dei racconti a cui non possiamo rinunciare. Il disco dei Case di vetro è un album che ricorda le atmosfere dei romani Bosco con la voce di un Toffolo in splendida forma a parlare di tutto quello che abbiamo lasciato alle spalle e di tutto quello che possiamo ancora conquistare. Sono sette tracce che percorrono un ideale spaccato di vita che ci può sfiorare da vicino, attraverso un’elettronica di confine e un cantato in primo piano che si sposa molto bene con l’integrità del tutto a riscoprire forme e ad ottenere risultati che ammiccano al dream pop spaziale nei finali aprendo ad un post rock suonato e vibrato fino all’attesa che tutto possa ricominciare nuovamente. Bon Voyage è essenzialmente un diario di viaggio che vola alto e incornicia l’attimo che abbiamo vissuto intensamente. Citazioni e lavoro d’insieme sono punti fondamentali per il buon risultato della prova nella sua essenza totale.

Case di Vetro – Sete (Marsiglia Records/DgRecords/Wasabi Produzioni)

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Le Case di Vetro sono alla ricerca di un loro modo di fare musica, uno stile che vuole andare oltre il già sentito, contaminando di capacità duratura diversi sottogeneri che abbracciano sia le produzioni migliori alternative degli anni ’90 sia quel gusto per l’elettronica non esagerata che accomuna dischi di nuova fattura.

Le Case di Vetro si mettono in gioco, sono cinque ragazzi di Genova, che percepiscono i mutevoli cambiamenti umorali per consegnare una prova che prende forme diverse ad ogni ascolto intascando  atmosfere che si dipanano tra post rock sognante, passando per lo shoegaze e la passione per l’alternative del fine secolo precedente in un continuo intreccio di artistiche presenze che si rendono partecipi di un qualcosa di grande.

Il grande che i nostri stanno costruendo fa parte del viaggio che interessa ognuno di noi, i cinque abitanti del nostro tempo alle prese con vicissitudini e sistemi da abbattere, consapevolezza sonora in cerca di un proprio stile che apre ai canali introspettivi dei Radiohead, passando per Flying Saucer Attack e il gusto per la poesia che si esprime nella sua alta concezione di parola in musica nei cinque pezzi che compongono questo EP.

Sete sembra tutto ciò di cui abbiamo bisogno, è l’eterno tornare di una fonte vitale alla città natale, è il costruirsi per essere migliori, è quel bagno lungo una vita che ci rende capaci di affrontare immagini di un tempo che verrà, trasportati dalle onde come gabbiani nella tempesta.