Brilla – La tuta di Goldrake (Pioggia rossa dischi/Dischi Soviet Studio/Metatron)

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Cantautorato elettronico che ammicca abbondantemente al pop moderno attraverso una forma canzone immediata e fruibile ai più in contesti elettronici che diventano preponderanti quando si parla di aprire il suono verso confini inesplorati. Il disco di Brilla, all’anagrafe Andrea Brilla, è un insieme omogeneo di canzoni che parla inevitabilmente di questo nostro mondo, di questa vita che assaporiamo quotidianamente, tra rimandi a qualcosa che non c’è più e una ricerca sempre costante e in bilico nei confronti di qualcosa a cui non sappiamo dare un nome, ma che sentiamo nostra fino in fondo. La tuta di Goldrake racconta un passaggio essenziale all’età adulta, riadattando la canzone d’autore italiana in chiave moderna, riadattando uno stile all’interno di quella centrifuga che chiamiamo vita e che ci consente di essere reali. Non siamo vergini, Jasmine, Gennaio, La tuta di Goldrake sono solo alcune delle canzoni che compongono un album riuscito e pronto a regalare nuove sfumature ascolto su ascolto.


Brilla – Brilla (Autoproduzione)

Pensieri, legami e mancanza d’aria che si respira con fagocitante attesa per un cantautore che vive grazie ai rapporti, alla quotidianità, aspettando di essere parte preziosa del proprio cammino, una chitarra e una grancassa ad accompagnarlo nei live, un disco invece più raffinato e finemente elaborato questo, in grado di proiettare il nostro in una costruzione di un proprio stato mentale, tra gli intrecci dell’amore e l’opportunità da cogliere nel riuscire a far propri gli insegnamenti del tempo, sostanza quindi, ma anche amore per le cose più semplici e cristalline, quelle che ci fanno stare insieme, quelle che ci fanno abbracciare quando il mondo sembra caderci addosso, non a caso il nostro ama Battisti, l’immediatezza fatta canzone e gli spiragli pop di aperture da ascoltare, un cantautore che ci insegna a fermarci, a pensare, a guardarci attorno sorprendendoci, tra le avventure di Agapornis fino a 25 Aprile, passando a quella Il Surgelatore cantata con Verano, Anna Viganò, per un disco prodotto e arrangiato da Giuliano Dottori e mixato da Antonio Cooper Cupertino, un album pieno di vita e di rapporti, pieno di essenze da respirare e da lasciarsi vivere.