Alberto Cipolla – Branches (MeatBeat Records)

Capolavoro di musica strumentale maniacalmente tendente alla perfezione che si dipana tra musica da film e paesaggi nebbiosi dove a farla padrone sono le atmosfere malinconiche che riempiono di costrutti esistenziali la nostre mente e trasformano le terre di confine in qualcosa di bellissimo e lucente per un lavoro orchestrale che ha il sapore del miglior Antony Hegarty e degli indiscussi e capaci Cinematic Orchestra per una preziosa ricerca di fondo che risplende di luce propria. Il disco di Alberto Cipolla è un substrato di architetture suadenti dove una voce profonda e convincente lascia spazio a divagazioni strumentali talmente importanti che i suoni utilizzati sono attribuibili ad un insieme orchestrale capace di penetrare in profondità valorizzando il flusso magmatico di una musica che conquista fin dal primo ascolto. Da Timelapse fino a No Regrets Pt2 si sente la necessità di un ascolto intero per dare un senso a quel cerchio formato da innumerevoli rami che come polmoni ci fanno respirare e inevitabilmente ci fanno toccare il cielo con sfiorata delicatezza.