Piaceri Proletari – Giungle su giungle (Manita Dischi)

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Swing e cantautorato impazzito si incontrano per dare luce ad un suono coinvolgente che incrocia Gaber, Jannacci e Buscaglione in una suadente presenza costante che si adopera nel ricreare le basi di una protesta che perlomeno ora, con la musica moderna, non esiste più. Musica d’insieme quindi da assaporare non solo nelle balere estive, ma piuttosto da interiorizzare attraverso testi dolce/amari che possiedono quella capacità  magnetica di catalizzare l’ascoltatore attraverso un pensiero che lo riguarda da vicino e che trova nelle vicissitudini quotidiane il proprio punto di sfogo. Giulio Bracaloni e Matteo Torretti dipingono quadri e situazioni che già nella traccia d’apertura, Giungle su giungle, trovano una via di fuga dalla realtà pur contestando quest’ultima passando poi per pezzi riusciti come Mass Medium o I Perdenti, Natale alla televisione e la finale Magico Ighina. Giungle su giungle è un affronto alla realtà, è un affresco sempre presente di ossimori e di contrapposizioni, di gente che va e di gente che viene, di chi trova i pezzi mancanti che qualcuno ha portato via, tentando di ricostruire quello che ci manca o quello che ci resta.

Felice Marsili De Medici – Finalmente Normali EP (Doremillaro Records)

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Suoni tendenti ai ’90 concentrati attraverso una musica composita che vede il cantautore Felice Briguglio prendersela con un mondo altamente d’élite e rovesciare a terra un insieme di canzoni fatte per essere ascoltate e assaporate nell’attimo in cui viviamo tendente ad uno zero che può trasformarsi in infinito. L’approccio lo-fi si lega tendenzialmente alla parabola composita di testi sottilmente ironici, ma ben amalgamati al risultato d’insieme dove canzoni in perenne divenire si scontrano e incontrano le parvenze di una moda che tende a passare con il cambio di stagione e non rinfranca, anzi, sotterra elegantemente qualsivoglia forma pre costituita di ardore per un cantautorato fuori dal tempo consacrando l’immagine composita di un brindisi finale ad alto tasso emozionale. Penso che la title track sia l’esemplificazione di tutto questo: un cantautorato davvero interessante che vegeta nella bellezza dell’underground senza scopiazzare nessuno, ma piuttosto inseguendo la propria strada nei cunicoli bui di questa vita.