The Washing Machine – Bigmuff Supersolo Ufo (Dreamingorillarecords)

Disorientamento e ritmi al cardiopalma: sono tornati i the Washing Machine.

Trio basso, batteria, chitarra e non solo che miscela suoni granitici a cambi di ritmo improvvisi con cantato in italiano/inglese per un genere che in Italia manca da un po’ di tempo.

Ricordano molto per certi versi i primi Verdena dell’omonimo album con influenze di In Requiem, i testi sono però molto più scanzonati anche se nascondono al proprio interno angoscia verso un qualcosa che non è concreto, una direzione che non esiste mai.

I tre Daniele Signorello, Eleonora Fornelli e Simone Brunzu sanno utilizzare sapientemente i loro strumenti con aggiunta di piano e mellotron, d’obbligo per evidenziare profondamente melodico e svalvolate amplificate da chitarre distorte.

La traccia d’apertura “Per il mio nome” a cercare spezie per mischiare l’abitudine…in “Campionessa” il peso della sconfitta umana, “Big Youth” tocca melodie Bluriane, mentre “Il diluvio” porta scrosci d’acqua in una stanza umida.

“Piggy alive misheard tunes” ricorda gli Smashing di “Pisces Iscariot” nonché punte di Giorni Verdi”.

“La filastrocca di Annaviola” porta con se tracce di TARM e apre la strada ai cambi di ritmo di “Contronatura” collante perfetto per “Prospettive esitenziali per la gioventù cadetta I e II” inno alla dispersione di coscienze e al non governo non solo politico, ma anche dell’anima.

Chiusura per “Blackout Radio” dark song per palati raffinati.

I The Washing Machine intascano un’ottima prova, non banale e creativa al punto che la maturità del gruppo si evidenzia in tutte le 10 tracce e questo, possiamo dirlo, non è di certo solo un premio di consolazione.