Salvo Mizzle – Belzebù pensaci tu (Autoproduzione)

Evoluzione musicale e di scrittura per l’artista pugliese Salvo Mizzle, che dopo il già recensito sulle nostre pagine, Via Zara del 2013, ritorna con un album maturo e introspettivo capace di portare con sé caratteristiche peculiari di un cambiamento sovrapposto al tempo che abbiamo davanti, un cambiamento che per scelte stilistiche accompagna un concept album in bilico tra il cantautorato e il rock, passando per il folk e la progressione in musica chiara negli intenti di ricreare un mondo da abitare e tante volte un mondo da cui fuggire.

Lo stesso autore ci racconta che questo è un album che parla di vita e allo stesso tempo di morte, è un disco sull’abbandono e sulle stesse riflessioni che la vita ci costringe a fare, rintanando tante volte le certezze dentro a scatole oscure e riuscendo a strappare, barcollando nel buio, quel pezzo di sorriso che ci fa tenere in vita, in modo inadeguato forse, ma pur sempre mantenendo una forza interiore di lotta verso ciò che ancora non conosciamo profondamente, energia viscerale che compone e scompone, che rimette in sesto pezzetti del nostro corpo e ci rende attenti scrutatori di ciò che siamo diventati.

Un disco composito e importante, dodici canzoni che sono la summa di un pensiero ricercato nel vivere di ogni giorno, tra velata ironia e tanta sostanza, tra il tempo che è passato e tutto quello che abbiamo davanti.