Beltrami – Punti di vista (SuoniVisioniRecords)

Beltrami conosce il rumore del vento e lo staglia all’orizzonte cercando uno degli innumerevoli punti di vista che di specifico rendono il disco un abbaglio in pieno inverno, tra arrangiamenti che non sono mai superficiali, ma che colpiscono e trascinano l’ascoltatore lungo strade nuove e in discesa, merito di un buon background e merito anche di una preparazione non indie-fferente.

Il soffermarsi, il guardarsi attorno, il raccontare pezzi di vita su fotografie o ancora meglio su undici acquarelli tenui e allo stesso tempo eleganti, capaci di una forza interiore che può portare lontano, in una continua ricerca mossa dal cuore a sintetizzare i racconti, a sintetizzare i vissuti, a comprimere la bellezza in un album  che sa di abbandono, ma nel contempo anche di speranza; meta concreta per i giorni che verranno.

Beltrami quindi è tutto questo, è un box completo dove si nascondono i Perturbazione, ma anche le vellutate poesie di Antonio Firmani e le compressioni malinconiche nordiche tra Sigur Ros e Elbow a firmare un dipinto ricco di sfumature e traguardi da raggiungere.

Un album variegato e carico di quella nostalgia che fa pensare al passato, lo fa con stile e coraggio, alla ricerca di un qualcosa di diverso, sempre nuovo e stimolante, un punto di vista che non si ferma all’apparenza, ma si ricerca ed è esso stesso ricerca, in un vortice perpetuo di immagini oniriche.