Banda Rulli Frulli – Arcipelago (Associazione Mani Tese)

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Entrare in un mondo fatto d’acqua e di isole da dove scrutare da lontano orizzonti immaginifici e segni opportuni di un progetto davvero importante che riesce a scovare le tracce di un racconto, di un messaggio in bottiglia da poter perpetuare, tramandare nel tempo, portare a galla dal buio degli abissi, tra un’unità esemplare ed un unico grande obiettivo. La Banda Rulli Frulli è tornata con un disco importante che li vede ancora condividere il progetto con nomi del calibro di Tommaso Cerasuolo, Cristina Donà, Bob Corn e i Bruskers in una manciata di canzoni che alternano cantato e strumentale a dare forza ad una band che nella diversità trova punti in comune con ciò che viviamo da vicino creando ponti inevitabili con il nostro passato e con il nostro futuro, con ciò che siamo e con ciò che saremo ad impreziosire momenti, ad impreziosire significati come nelle bellissime Giungla d’asfalto o Arcipelago. La Banda Rulli Frulli, con queste nuove canzoni, riesce a dare un senso ad suono collettivo che ricopre di unicità le nostre singole visioni e permette di allontanare lo spettro della consuetudine con una musica fresca, eccentrica e soprattutto viva e pensante. 


Banda Rulli Frulli – Cinquanta Urlanti (Autoproduzione)

Progetto di musica d’insieme avviato dalla scuola di musica Fondazione Carlo e Guglielmo Andreoli, che riunisce 70 ragazzi dagli 8 a i 30 anni diversi per capacità e abilità, ma accomunati dalla passione per la musica e per quel filo sottile che collega le nostre vite e ci rende più autentici grazie alla cooperazione e alla valorizzazione nel fare qualcosa di sentito in gruppo, condividendo il futuro che avanza e raccontandosi in nove pezzi, quattro originali e cinque featuring di artisti indie italiani tra cui spicca nelle collaborazioni Luca Mai degli Zu, Stefano Pilia dei Massimo Volume e Afterhours, il cantautore Bob Corn, il trombettista Enrico Pasini e il testo di A un passo dalla luna dei TARM qui stravolta in versione corale.

Quel che ne esce è un insieme di musica fuori da ogni schema precostituito, il materiale di recupero prende vita: grondaie, cestelli delle asciugatrici, bidoni, griglie di pentole e molti altri strumenti inusuali  per l’occasione vanno a costituire un puzzle di sogni e speranze per questo equipaggio fatto di eterogeneità, eterogeneità che è sinonimo di vita, quella vita che si scopre nella particolarità, il ritmo che è luce e vince sul buio, la bellezza nell’essere diversi in un mare di persone tutte uguali.