Il pinguino imperatore – domeniche alla periferia dell’impero (Stormy weather)

Commistione e substrati di intellegibilità che vanno oltre l’idea di musica pre confezionata, ma che si stagliano  all’orizzonte in un pot pourri di colori vivaci e ironici capaci di intrattenere un pubblico esigente e affamato di novità.

Definirlo avant rock sarebbe quasi riduttivo, infatti i nostri riescono nell’intento di affinare una tecnica cresciuta nel tempo per confezionare una prova esigente e in perfetto equilibrio tra un Zappa d’annata e un Elio attuale passando per l’energia sviscerale degli At the drive in fino a scomporsi nella magia delle parole dei Marta sui tubi, per testi che sembrano portatori di un non sense quasi dichiarato, ma che dopo numerosi ascolti si fa reale e tangibile, ricco di costrutti e parole nascoste che acquisiscono senso e significato; una poesia dentro la poesia per una prova che stupisce e lascia all’ascoltatore interpretazioni variegate ed emozionali.

Sono dieci canzoni sospese, personali e corrosive, entrano con facilità e il senso di smarrimento iniziale si placa fino a scorrere lungo le profondità del finale lasciato a Cul de sac per un album fatto di sostanza mutevole e preziosa, da custodire in questi tempi bui.

Il maniscalco maldestro – Ogni cosa al suo posto (Maninalto!/Venus)

Ogni cosa al suo posto”…esce il 13 aprile 2012 per Maninalto!/Venus, terza uscita discografica pela band toscana Il Maniscalco Maldestro.

Un lavoro registrato presso il White Rabbit Hole Studio con la produzione artistica di Nicola Baronti e che arricchisce la ricerca sonora con nuovi percorsi rispetto ai dischi precedenti.

La traccia d’inizio “E tutto muore” (la prima è una strumentale) si apre con una batteria alla “Song 2” del gruppo britannico “Blur”. Le atmosfere sono però molto rarefatte rispetto agli inglesi con echi di Marlene Kuntz e Led Zeppelin.

Suoni crudi, in tutto il disco, accompagnati da una batteria perfetta coadiuvata dalla altrettanto originale sezione ritmica del basso.

Sembra di sentire gli ex-”Sux” di Giorgio Ciccarelli in questo lavoro mescolato da puntuali presenze di suoni, rumori e voci.

Il cantato è ricercato, Antonio Bartalozzi è una voce contro il consumismo, non solo commerciale, ma anche di amori, una voce contro il consumismo dell’anima.

Le armonie rock non sono banalizzate e americanizzate, il tutto è un flusso contaminato quasi immacolato, con forti dosi di originalità.

Il maniscalco è un gruppo che stupisce già dalle prime note e con “Ogni cosa al suo posto” si tocca forse il punto più alto del progetto.

Atmosfere funk, rock, elettronica: “RATM”, “Korn”, “Frank Zappa” fanno da apertura a “Ennio Morricone” in “Questa sera”.

Si parte con la strumentale “Ingresso” per finire con la strumentale “Uscita” passando per “…i tuoi coltelli in aria sono volati via…” il maniscalco però rimane a testimoniare che il rock italiano non è ancora morto.