Teddy Daniels – The prisoner (Autoproduzione)

The Prisoner" MP3 donwload - Teddy Daniels

Sonorità scarne e potenti ad implementare l’etere di passaggi targati novanta e condensati per l’occasione all’interno di una musica priva di barriere che si sposa in modo del tutto casuale e unico con uno stare che possiamo sentire e percepire ascolto su ascolto. Il gusto per il grunge autentico e per l’anarchia punk vengono a galla grazie ad un disco immediato e contagiosamente garage a perdurare nello stile e nella forma, nel tentativo di essere reali oltre ogni moda imposta. The prisoner attacca a bomba senza chiedersi troppo. E’ discostante e altalenante. I chiaro scuri esistenziali spiccano e attraversano decenni di sonorità immagazzinate. Sonorità qui riproposte ad alto voltaggio per un gruppo che fa dell’urgenza musicale il punto più alto di un’elevazione che abbraccia le migliori proposte dei tempi passati. Ecco allora che i Teddy Daniels sfoderano dal cilindro una prova Do it yourself che profuma di Melvins e di Nirvana, di Ramones e di Fugazi per un risultato, a tratti, davvero sbalorditivo.

LEON SETI – Grimoire (Autoproduzione)

LEON SETI - Grimoire testo lyric

Ricucire le ferite di un tempo passato attraverso una musica capace di condensare pop ed elettronica all’interno di vaporose costruzioni mentali perennemente in bilico tra passato e futuro, tra ciò che c’era e ciò che ci sarà in una sostanziale trasformazione simultanea che oltrepassa i confini del tempo per come li conosciamo. Il secondo disco di LEON SETI è un’ingegnosa visione popolare che veicola il traffico dell’anima attraverso conturbanti giochi musicali che brillano di luce propria. Grimoire è un libro di magia che si trova all’interno di una foresta onirica. Nel disco ci sono fate e folletti, elementi che si sposano con la natura circostante, ma nel contempo si da importanza anche al peso che ogni persona porta con sé cercando un ponte, un legame tra mondo di finzione e mondo reale. Quello che ne esce è un disco davvero particolare, a tratti sperimentale, capace di coniugare diversi momenti che non lasceranno indifferente l’ascoltatore.


RogoredoFS – Retrovie dello stato (Autoproduzione)

ROGOREDO FS - Retrovie dello stato - Radiocoop

Rock targato ’90 che si ispessisce grazie ad un uso contaminato di un alternative mai banale che si sposa in simultanea con un bisogno essenziale, ironico, suadente e maledettamente contemporaneo di comunicare qualcosa. I RogoredoFS riescono a creare un album dal suono rockeggiante senza disdegnare una componente psichedelica che permette loro di spaziare sapientemente riuscendo a non apparire stucchevoli e senza abbracciare quel già sentito tipico di produzioni come questa. Retrovie dello stato è un EP puro, diretto e immediato. Ci sono si stratificazioni ed espedienti del tutto originali, ma la forma e la sostanza è patrimonio di uno stile che trova nella rappresentazione naïf il proprio punto di fuga. Da Narcan fino a Psicosociale, passando per Pappagalli, Rettiliani e Mercanti i nostri intascano una prova sicuramente solida che apre la realtà e il tempo a ciò che verrà nel futuro prossimo. Bravi.


Post Fata Resurgo – Salutame a Socrate EP (Autoproduzione)

P.F.R. Post Fata Resurgo – Salutame a Socrate Lyrics | Genius Lyrics

World music parlata e contemporaneamente progetto riuscito che vede il collettivo capitanato da Mauro Marsu e Salvatore Torregrossa proporre un ep di metropolitano bisogno di denuncia che trova nella visione d’insieme un senso nevralgico al nostro stare. Sono pezzi che mescolano strumenti e situazioni per dare vita a un’emozione musicale che intrappola l’istante riuscendo a concepire l’utilità del necessario. Canzoni che si rifanno alla filosofia socratica nel tentativo di trasporre il tutto ai giorni nostri in un condensato di metafore linguistiche e sonore capaci di scardinare la comfort zone e cercando nella nebbia della quotidianità un punto di fuga, il desiderio di mostrare un valore intrinseco nascosto nelle cavità del tempo. Testa, cuore e pancia. I Post Fata Resurgo sono e resteranno, a mio avviso, un collettivo che avrà sempre nuove narrazioni da veicolare. Quel dopo la morte mi rialzo ha il sapore di un qualcosa che profuma di infinito.


Barberini – Giorni d’oro (Autoproduzione)

Giorni D'Oro

Barbara Bigi, in arte Barberini, scioglie il tempo e le emozioni attraverso tracce da luna park incapsulato nella cameretta di una bambina alle prese con il tempo che passa e la contemporaneità che ingloba vivace. Sintetizzatori d’atmosfera attanagliano l’ascoltatore. Il risultato cangiante ricorda qualcosa degli esordi de Il genio pur mantenendo una certa dose di originalità e personalità. Giorni d’oro è un disco da assaporare in pillole. Ogni canzone sembra una micro storia a se stante. Una realtà che ingloba altre realtà nella fantastica giostra chiamata vita fatta di specchi, maschere da indossare, salti, discese e costruzioni commoventi che fanno bene al cuore. Barberini, cantautrice romana, riesce a maneggiare con cura, un’enigmatica visione di questi giorni dove l’incessante rincorrere una chimera diventa il pretesto per assaporare la dolce e lenta introspezione. Una musica fatta di nostalgia e perle elettroniche dove le spruzzate di vita vissuta sono e diventano ingredienti fondamentali per capire una poetica costruita attorno all’intimità delle piccole cose.


Giuditta – Giuditta (Autoproduzione)

GIUDITTA: Fuori oggi l'omonimo EP d'esordio

Perlustrazioni cosmiche riempiono spazi di quotidianità attraverso una musica che si abbatte contro gli scogli della vita in un tripudio di buone intenzioni e saliscendi emozionali che non passano di certo inosservati e scandiscono, in modo del tutto personale, un disco, di certo, vissuto. I Giuditta, band bresciana, ci regala un EP fatto di musica popolare che incontra l’indie nostrano per un concentrato autorale di contenuti in grado di veicolare momenti, attimi che non torneranno facilmente. L’omonimo dei nostri si presenta con una sorta di pacchetto da trincea dove sono presenti spiegazioni ed elucubrazioni in grado di far comprendere all’ascoltatore, in una sorta di brain storming non di certo improvvisato, retroscena sulla loro musica e sulle loro intenzioni. Giuditta suona potente e graffiante, alterna momenti meditativi e ispirati ad altri più aggressivi  per un risultato finale che sembra quasi una concatenazione di eventi, un modo unico e prezioso di comunicare.


Feexer – Don’t bother (Autoproduzione)

Feexer: "Don't Bother" recensione

Sarà che ultimamente sono in fissa con gli Alt-J, ma ascoltare il musicista modenese Manuel Ciccarelli, in arte Feexer, mi ricorda, per certi versi le pennellate sonore del trio inglese a ricoprire gli spazi di sperimentazioni che non cercano un suono preciso, ma che contribuiscono a creare architetture sonore di altissimo livello qualitativo. Un livello così alto che tecnica ed emozioni si fondono per dare vita a qualcosa che non è semplice da canalizzare, ma che circonda il nostro venire al mondo con spettacolari e minimali sensazioni sonore. Don’t bother è un album che non si risparmia e come nei migliori esordi l’eterogeneità di fondo, a mio avviso, è spesso sinonimo di qualità. Pezzi come l’apertura affidata a What it takes, To let you down, Missing, Typical of you, Golden age sono solo alcuni dei momenti di un disco che cerca una propria strada da seguire nel labirinto delle produzioni odierne. Feexer riesce con una semplicità, a tratti disarmante, a dare vita a qualcosa di davvero speciale e unico.


Diamarte – Transumanza (Autoproduzione)

DIAMARTE - TRANSUMANZA - TuttoRock Magazine

Rock metropolitano che ritrova nell’incedere serrato dei giorni un punto di contatto visivo con l’appartenenza necessaria ad un mondo in decomposizione, ad un mondo che trasforma il reale in un qualcosa di particolarmente sentito e vissuto. Il disco d’esordio dei Diamarte parla di esperienze e visioni che incontrano una scarica di adrenalina elettrica capace di convogliare attenzioni all’interno di una musica che non si risparmia, ma che trova nelle fessure della vita un movimento fatto di sostanza e sogni celati da un bisogno sempre vivo di costruire nuove condizioni sonore, nuovi spunti di potenza spettacolare. Prodotto da Carmelo Pipitone, dei Marta sui tubi, Transumanza racchiude un rock cantato in italiano che ricorda le elucubrazioni del Teatro degli orrori e dei primi Ministri a rincorrere una sorta di cammino necessario per dare forma e sostanza a dieci pezzi cesellati e sudati per una prova d’esordio, a tratti, davvero esaltante.


Ovunque – Avanti ovunque dietro (Autoproduzione)

Ticchettio stralunato di un orologio fuori dal tempo che ci consegna un quadro astratto di impressioni dattilografiche impresse all’interno di una boccia melliflua dove circondare l’etere di sogni e sapienza ispirata. Il disco degli Ovunque è una soluzione concentrica di musica strumentale che ricorda le elucubrazioni di band come i Calibro 35 a rincorrere un funk rock alternative amalgamato al suono di una batteria capace di costruire architetture sovrapposte allo scorrere dei giorni. Avanti ovunque dietro è un disco che suona altamente omogeneo e non cerca compromessi di scrittura, ma trasporta l’ascoltatore all’interno di un ritmo tribale disegnato a puntino e impresso nelle pagine di una musica che trova, nell’apparente vuoto, un insieme di canzoni terapeutiche capaci di colmarlo. Otto astrazioni che diventano cammino da seguire. Uno spazio-tempo mai definito, ma emozioni dirompenti su larga scala.


Abissi – Oltre (Autoproduzione)

Oltre

Musica granitica e d’impatto incontra sperimentazioni che si spingono oltre e cercano di trovare una luce in fondo al tunnel, una luce necessaria per comprendere il proprio pezzo di universo da occupare. Uno stoner psichedelico che diffonde coerenza e costanza all’interno di un panorama ancora troppo legato alle mode. Un rock ben confezionato che nasce dalle intenzioni di tre musicisti milanesi Una musica che esce bella dritta e colpisce in modo esplosivo il cuore di chi ascolta. Oltre è un disco di sette pezzi condensati che non hanno bisogno di troppe spiegazioni, ma che in qualche modo riescono a penetrare la carne consegnandoci una visione, a tratti nitida, dei tempi che verranno. Da Bilocazione a Interzona, passando per Demoni, Spazzati via, i nostri intascano una buona prova d’esordio che in chiave live dare i risultati sperati.