Luca Falomi/Alessandro Turchet/Max Trabucco – Mare aperto (Abeat Records)

Meraviglioso naufragare tra i flutti della coscienza dove ogni cosa sembra avere, acquisire, un giusto posto, una giusta direzione. Mare aperto suona come colonna sonora con echi morriconiani per poi aprirsi lentamente verso le ambiziosi attese e raggiunte di una world music presente che profuma di Mediterraneo, di improvvisazione e qualità sonora ineccepibile. Un trio esplosivo incapsulato in una calma apparente narrata che conosce il senso e il mistero delle attese, degli arrivi e delle partenze, un abbandonato raccolto e ricostruito, allineato al mondo decontestualizzato per un universo cesellato ad arte e costantemente proteso, con gli occhi, al futuro. Falomi, Turchet, Trabucco sanno emozionare grazie ad una prova meditativa che scava l’abisso della nostra coscienza e pian piano segue la rotta che ci spinge, noi umani, a scoprire nuove ed entusiasmanti destinazioni. Da E vui durmiti ancora a Little lullaby for a lonely night i nostri, con l’aiuto di Maria Pia De Vito alla voce e Daniele Di Buonaventura al bandoneon, riescono a far incontrare aspirazioni e nuovi linguaggi sonori all’interno di un universo perennemente in cambiamento.


Francesco Maccianti – Songbook (Abeat Records)

Negli anfratti jazz solcati dalla memoria si intravedono spiragli luminosi in un condensato ciclico di materia che colpisce per immediatezza e ostinato desiderio di dare un senso, mutevole, alla ricerca sonora che sposa, ad occhi chiusi, il desiderio sopraffino di dare nuova evoluzione ad un percorso ricco di sfumature. Il piano di Francesco Maccianti, in questo nuovo album, si presta alle bellissime interpretazioni vocali di Claudia Tellini, Barbara Casini, Sara Battaglini e Jole Canelli, ad impreziosire il perduto con il supporto corale di Stefano Cantini al sax, Francesco Ponticelli al basso, Bernardo Guerra alla batteria e Leonardo Marcucci alla chitarra. Un disco umorale ed emozionante che non si risparmia, ma che con leggerezza sopraffina riesce ad incamerare una sorta di eleganza sempre al centro di un ostinato vivere. Songbook è un condensato di passione che valorizza l’amore per un certo tipo di suono ed un talento indiscusso che brilla al servizio degli altri. Un album completo e prezioso, questo, dove ogni elemento del quotidiano si sposa con l’avanguardia artistica di chi crede ancora nel valore della musica.


 

 

Francesca Leone & Guido Di leone – Historia do Samba (Abeat Records)

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Il Brasile e la bossa nova inspirata a pieni polmoni si sciolgono allo scorrere dei giorni intrecciando momenti sonori in stato di grazia dove, la rivisitazione di una radice fondamentale della musica, per come la conosciamo, diventa emblema portentoso nel dare alla luce un disco di immacolata bellezza dove forme passate, ma perennemente di moda, sono il risultato di un’elaborazione introspettiva che recupera l’abbandonato rifiorendo nuovamente. Historia do Samba è intriso di improvvisazione e grande capacità emozionale coadiuvata per l’occasione da una quartetto d’archi, gli Oneiros string quartet, capaci di dare un valore aggiunto ad una produzione sopraffina ed elegante nella sua completa interezza. Mostri sacri del calibro di Antonio Carlos Jobim, Gilberto Gil, Carlos Lyra, fanno parte di un disegno emozionale che comprende anche musiche da film come la bellissima Come tu mi vuoi, di Nino Rota, tratta dall’immortale La dolce vita oppure, solo per citare l’eterogeneità della proposta, troviamo presente una squisita rivisitazione de La vie en rose di Edith Piaf per un album che brilla di luce propria convincendo sin dal primo ascolto.


Michele Fazio world trio – Infinity (Abeat Records)

La ricerca sostanziale di un mondo da scoprire passa sicuramente attraverso un universo costruito attorno ai vivaci colori di una musica che non possiede confini interiori, una musica disegnata e scolpita nei sentimenti e negli anfratti celati di un posto nuovo da conquistare. Il Michele Fazio world trio che vede al fianco del compositore anche il talento indiscutibile di Aska Kaneko e Carlos Buschiniè in grado di attraversare i continenti perpetuando un suono originale che diventa commistione necessaria per comprendere un divenire che conquista. Dieci composizioni che profumano d’incanto e attraverso una magia soppesata, stringono le emozioni in un’ evoluzione mistica, romantica e suadente. Melodia quindi riproposta ad intrecciare i vissuti dei singoli componenti, a riscoprire, nella concretezza del gesto, un’infinità da colonna sonora gettata in questo mondo grazie ad una capacità unica di dare valore ad ogni singola sfumatura.


Michelangelo Decorato/Andrea Lamacchia/Marco Zanoli – Flow (ABEAT Records)

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Flusso magmatico e continuo di percezioni jazz ultraterrene che profumano di lontananza, di abbandonato, a riscoprire, attraverso l’improvvisazione, un proprio mondo in divenire. Manipolazioni digitali e sintetizzate a dovere riescono nel tentativo di dare un tocco di modernità al tutto all’interno di un ricerca/suono che fa della costruzione e della sintesi punti cardine su cui inglobare nuovi e multisfaccettati significati. In questo Flow si gioca molto sulle note pianistiche e sui tocchi di batteria preponderanti a far da contraltare. Elementi sensoriali che si mescolano danno vita ad una visione d’insieme che si respira in concentrazioni atmosferiche ricreate e mai lasciate al caso. Suoni che provengono da altri mondi, riverberati, interconnessi. Soma, Damasio, Flow, You can, Fenyman, Drift sono solo alcuni dei momenti più riusciti di un disco che deve essere respirato, nella sua totale eterogeneità.


Aldo Di Caterino – Amorè (ABEAT Records)

Musica da colonna sonora meditativa che fa pace con tutto ciò che portiamo dentro e contribuisce a dare vita a qualcosa di egregiamente commovente e impreziosito da contrappunti sonori in grado di perpetuare significati che trovano nell’amore per la musica il significato più alto del nostro stare al mondo. Il disco di Aldo Di Caterino, impreziosito dalla chitarra classica di Nando Di Modugno, occupa spazi di bellezza attraversando mondi da oriente a occidente incapsulando energia mistica a ritrovare la strada che riporta a casa. Una meraviglia da percepire, da fare nostra, ad incontrare il classico e il contemporaneo in una ricerca stilistica di gran classe ed eleganza che emoziona e non tradisce le aspettative. Nove pezzi tra musiche originali e interpretazioni di musicisti del calibro di Ralph Towner, Hermeto Pascoal, Pat Metheny,  per una poesia in musica che sfida i canoni estetici, nel tentativo, riuscito, di colorare, attraverso una personalissima visione, un mondo in divenire.


Gaetano Duca – Bugiardi (ABEAT Records)

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Funk sovrapposto al pop e perennemente in bilico tra profumo di anni settanta e una contemporaneità capace di scoperchiare il tempo in cui viviamo. Gaetano Duca ci regala una prova brillante che spazia nel jazz quando deve cercare di trovare una sorta di unione con tutto ciò che può essere diverso, quando i classici suoni e i ritmi orecchiabili non bastano per comunicare nuovi significati. In questo Bugiardi c’è groove, c’è tecnica, c’è un sostegno invidiabile. Lo spazio per il superfluo è annientato per lasciare posto ad una sostanza ispirata a dovere. Si sentono echi dei Calibro 35, di polizieschi perduti in qualche videocassetta lasciata alla polvere del tempo. Si percepisce anche un’originalità mai banalizzata che si sposa con un risultato d’insieme ottenuto in grado di dar forma ad un disco davvero eccitante, fresco e ricco di sfumature invidiabili.


Amato jazz trio – Keep straight on (ABEAT Records)

Amato Jazz Trio pubblica il nuovo disco Keep Straight On per Abeat Records

Sesto lavoro verticale a soppesare l’eleganza concentrica di un fiume perennemente in piena con il profumo delle note di colore che imprigionano la sensazione persistente di magnetica visione che va oltre le consuetudini. Nuovo album per l’Amato jazz trio a comporre, con solida struttura iridescente, parallelismi quotidiani che diventano contrappunti sonori nell’intavolare dialoghi profondi che si fanno unione, commistione di più generi. La batteria alle volte suona dritta, quasi fosse rock, sostenuta da elucubrazioni che diventano inevitabilmente jazz ad imbrigliare nella tecnica ricercata la chiave di volta di un disco dipinto con i raggi delle note in divenire. In Keep straight on si assapora però il gusto di una musica che sfida i confini abbracciando sensazioni europee affacciate sul Mediterraneo a riscoprire il senso profondo di un legame particolare con tutto ciò che lo stesso trio respira. Sono quattordici tracce che capovolgono la realtà per un album cangiante, a tratto sensazionale.


Guido Di Leone & Dario Deidda – in DUO Live at Duke jazz club Bari (ABEAT Records)

In Duo(Live At Duke Ellington Jazz Club) (Guido Di Leone & Dario Deidda)

Suoni e carisma eccezionali per un duo formato da musicisti che non hanno bisogno di molte presentazioni. Suoni che si avvinghiano all’utilità di questo tempo creando una sorta di rinascimento musicale attraverso interpretazioni personali di gente come Duke Ellington, Guy Wood, Oscar Pettiford in un continuo avvicendarsi fatto di poliritmia e improvvisazione a ricostituire un ritmo vitale fatto di sudore, passione e bellezza da custodire. Questo in DUO è il risultato delle sperimentazioni esibite al Duke jazz club di Bari in un contesto intimo e coinvolgente dove partecipazione e capacità personali si sposano per dare vita ad un qualcosa di magico. Ciò che ne esce è un’alchimia profonda che supera la realtà del quotidiano per una prova che riesce a conquistare un pubblico attento e consapevole di avere di fronte due grandi del jazz contemporaneo.

Massimo Valentini – Nudo (ABEAT Records)

Ascoltare la musica di Massimo Valentini è un po’ come concentrare l’intero suono del mondo all’interno di un disco dove strumenti mai in dissoluzione diventano elemento portante per creare architetture sonore che stupiscono e si fanno colonna sonora di un film chiamato vita che ci vede protagonisti, a volte inconsapevoli, del nostro continuo migrare. Nudo è una sorta di inno interiore che parte dalle nascoste visioni di un universo senza barriere capace di abbracciare contemporaneamente costruzioni che diventano portanti e cariche di luce. Il nuovo di Massimo Valentini è complessità difficile da ricreare. Un’orchestrale estasi mai compiuta che sposa il concetto del vuoto e del pieno alla perfezione, riuscendo ad inglobare la musica araba con le progressioni rock inglesi degli anni settanta fino a convogliare in una sofisticata ampolla jazz da cui far emergere una bravura sorprendente. Nudo è un album pregno di voci e di mondi da interpretare, un insieme di tracce avvolte nel mistero di un sogno meraviglioso.