Tunguska – A glorious mess (Promorama/Audioglobe)

Claustrofobici labirinti mentali si posizionano al centro della foresta e scavano sotto le foglie, sotto il terreno alla ricerca di muri di suono da infrangere grazie ad impianti chitarristici che si dimenano creando intersezioni , strutture molecolari, ben udibili, aggrappate al filo del nostro mondo, un mondo risputato nella nebbia da dove tutto è venuto, un mondo intriso di significati, capace di mantenere disequilibri in continua evoluzione e confronti apparenti con la società ormai indistinguibile.

I Tunguska entrano di prepotenza in un concentrato di visioni sotterranee, lo fanno in maniera diretta senza fronzoli, grazie ad uno shoegaze che incontra le emozionalità degli anni ’80 per un duo che dopo un anno di lavoro riesce a scoprire la luce tra le lacrime della pioggia, in molecole proporzionali soltanto alla loro grandezza, per un disco che raccoglie l’enorme eredità del passato, la trasforma, la eviscera e ancora disubbidiente e insoddisfatta viene appesa al chiodo della ragione nel muro della nostra anima.

Ascoltare A glorious mess è far parte di un tutto incontrollato, stupefacente e magnifico, restarne senza sarebbe una privazione.