Shapeless Void – Telema (Autoproduzione)

Con gli Shapeless Void il rock del passato si raffina in maniera esemplare trasmutando l’interesse per i suoni sporchi degli esordi in nome di un approccio più dinamico e per così dire pop, anche se la sostanza qui è di casa nel confezionare un mini Ep che abbraccia le attitudini dell’indie americano con un brit sound ben suonato e calibrato a dovere, sempre alla ricerca di un attracco, di un punto fermo esistenziale dove far correre i propri pensieri fluidificanti, tra chitarre in strutture vintage dove passato e presente si ripercorrono, si fondono e si ricreano, pur mantenendo una forte connotazione istintiva e del tutto personalissima che si evince tranquillamente in tutti i pezzi proposti da Black candles, passando per Feelings, Crawling walls fino alla bellissima, nel finale, White pond per un disco compresso, ermetico e ben suonato che dimostra la capacità della band di saper percorrere strade alquanto battute con una forte dose di coraggio e di originalità.