SDANG! – La malinconia delle fate (La Fornace Dischi, DGRecords, Taxi Driver Records, Toten Schwan Rec, Acid Cosmonaut Rec)

Raccontare storie senza parlare, perché questa filosofia di partenza sa di incontrare l’apprezzamento di chi, con il tempo, ha potuto capire che tante volte i discorsi non sono necessari, ma quasi più importante è il flusso di emozioni che la musica creata riesce a trasmettere, in una continua ricerca della sostanza, dell’elemento magico che accomuna e non disgrega, che meraviglia e accende speranza dove luce non c’è.

Loro sono solo in due, anche se sembrano in quattro, sono Alessandro Pedretti e Nicola Panteghini, già impegnati tempo fa con Ettore Giuradei e a fianco di Colin Edwin negli Endless Tapes ed ora, formati Gli SDANG!, contribuiscono a portare linfa senza usare le parole, ma abbracciando uno strumentale disseminato di contaminazioni dal post rock fino allo stoner passando per grunge e metal, creando disorientamento in primis in quanto i titoli dei pezzi fanno parte di un coinvolgimento emotivo lontano da stereotipi di genere, raccontando in musica di sentimenti e di giorni persi, di malinconie per il passato e soprattutto per quelle future, nutrite di speranze nell’insuperabile Scrivimi una lettera tra nove anni.

Un album che sa di esplosione sonora e di scintille di nuova luce, un diario sonoro per i giorni passati e per quelli che verranno.