Sara Velardo – Polvere e Gas (Autoproduzione)

Sara Velardo confeziona un ep ricco di atmosfere che racconta senza peli sulla lingua la situazione statale che facilmente corruttibile porta l’essere umano ad abusare di ciò che purtroppo risulta legale e legalizzato.

Il gioco d’azzardo, la prostituzione, i pagamenti a rate che subdolamente nascondono tassi d’interessi troppo alti per un mondo civilizzato.

Dentro alle sei canzoni che compongono “Polvere e gas” si parla dell’annientamento e della conformità a cui siamo abituati girando per le strade, una conformità che è raccontata in “Il mio amore immenso” con tanto di cori e ritmo tribale, una canzone da stadio che si allontana allo stesso tempo dagli eventi “ammazza gente” domenicali.

In “Solo seta” si possono ascoltare echi di Jeff Buckley che dialoga con Carmen Consoli in un anfiteatro romano abbandonato al tempo.

Nel pezzo“Ad occhi chiusi” la cantantessa sussurra “…il tuo stipendio non basterà a risanare la società…” mentre la successiva “Ospiti della tua testa” ammicca al rock blues in power chord più tradizionali.

Il finale è affidato ad “ ’Ndragheta ” pezzo presentato lo scorso 6 Giugno, giorno della nascita del presidio di Libera “Paolo Bagnato” e successivamente accolto con gran calore da riviste quali “Venerdì di Repubblica” e programmi come “Uno Mattina” che portano il brano a guadagnarsi la vincita del premio nazionale “Musica contro le mafie”.

Grazie a questo lavoro ci si presenta davanti una cantautrice che fa della protesta un’occasione sensata di crescita, un album privo di catene e ricco si spunti per riflettere e far riflettere.

Lontano dai fenomeni di massa quotidiani Sara Velardo ha tutte le carte in regola per trasportare la massa verso mete migliori.