Rio sacro – s/t (Jap Records/L’amor mio non muore dischi)

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Elementi disturbanti e conturbanti. Elementi elettrici che si fondono all’interno delle vicissitudini della vita moderna per creare ispirazioni, sensazioni, nuvole sulfuree. Elementi ridondanti questi, ma efficaci che coprono l’etere di suoni a tratti strampalati, ma essenziali per delineare un quadro complesso, un quadro generale. Il duo umbro Rio sacro ci accompagna all’interno di un paesaggio aspro, ma rigoglioso. Un paesaggio dove arte e natura si fondono per dare vita a strutture in rapida ascesa nell’ottenere i risultati sperati. Ci troviamo difronte ad una sperimentazione percepibile, palpabile. Nulla di omogeneo, ma piuttosto un’eterogeneità sospinta a creare le atmosfere già ascoltate in band come Calexico, Iron & Wine ed impreziosite per l’occasione grazie ad un sentore di italianità presente in tutte le tracce. Il disco del duo umbro è genuino e terreno. Un mix importante di generi a ricoprire di verdi speranze il desolato deserto.