Piet Mondrian – #dichestiamoparlando (Borgo Allegro/Regione Toscana)

#dichestiamoparlando è un disco triste nella sua accezione positiva, è un disco riflessivo, autentico e mai generalista, capace di citazioni e punti critici che si rifanno ad una tradizione cantautorale e musicalmente si lascia sovrapporre a costanti ricerche musicali sperimentali capaci di apprendere la lezione del tempo per dare vita ad uno stile poco copiabile, ma del tutto personale merito delle scelte stilistiche certo, ma merito anche della capacità inimmaginabile dei Piet Mondrian che in questo loro nuovo lavoro si fanno più sofisticati, abbandonando in parte una certa aurea di minimalismo e incontrando l’elettronica ben integrata e amalgamata nei tesi mai banali, un’elettronica che si sposa ad integrare con un quadro di pura poesia che in parte abbandona la forma canzone per farci entrare in un mondo del tutto pensato per raccontare stati d’animo, impressioni, momenti di rara intensità come nella traccia d’apertura Te ne vai, forse il momento più alto di tutto il disco dove incrociatori pop si intersecano in modo efficace alle parole di autodistruzione e autoanalisi per planare verso universi concentrici come in Derrida o Un dio ovunque a manipolare una prova dove Michele Baldini, Francesca Storai e per l’occasione anche Diego Dada si fanno portatori autentici di uno stile che non segue le mode del momento, ma è alla continua ricerca di un’autenticità di fondo davvero invidiabile ai giorni nostri.