Paolo Bernardi Quartet – …plays Aznavour (Sifare edizioni musicali)

Il jazz rivisitato e rivisto, un cuore che pulsa verso l’infinito, adocchiando nelle galassie più lontane note improvvisate e lasciate andare cullate dalle onde intergalattiche di tasti bianchi e neri che si divincolano in piani sequenza che vedono lo stagliarsi di strumenti quali sax, contrabbasso e batteria.

Al piano invece il grande jazzista romano Paolo Bernardi, un nome che non ha bisogno di parecchie presentazioni, che gioca con la sua vena poetica creando bellissimi contrattempi intagliando Aznavour da un pezzo di legno già perfetto di per sé trasformandolo in materia musicale, strumentale e pensante.

Ci sono tra le altre le bellissime “Com’è triste Venezia”, “L’amore è come un giorno” e a coronare questo sogno incastonato appaiono “Autoritratto” e “Mon ami” due brani che scavano nell’interiorità del pianista cercando di creare un filo, un collegamento Italia-Francia che spezza le barriere e si fonde in un unico grande suono.

Un disco tecnicamente impeccabile, fresco e genuino che potrà deliziare i numerosi cultori del genere o le serate in riva al mare guardando il blu cobalto che vira in luce notturna.