Oltrevenere – Oltrevenere (R)esisto

Luce e oscurità che attanaglia e segna il cammino, entrare in un tunnel, in un abisso fatto di passioni e di cause perse, di possibilità e di orrore, tra il sogno e l’incubo, l’onirico e il reale come uno schiaffo che ti riporta a considerare la vita ancora una volta, renderla tale, essenziale avamposto da cui scrutare la novità che ci permette di sopravvivere.

Miscuglio di rock alternativo tra Teatro degli orrori e Tre Allegri ragazzi morti in una commistione che intrappola l’ascoltatore nel concentrarsi in modo costante al divenire spaventoso che ci attende, un mondo parallelo raccontato, vissuto e decomposto da dove poter ripartire, un’immagine speculare di una realtà che non è più tale.

Oltrevenere quindi oltre i pianeti conosciuti, oltre lo spazio sconfinato e accecante per la propria oscurità, mondi diversi, lontani, impossibili solo da pensare, ma che rinvigoriscono l’idea che il tutto dentro di Noi sia finito, un vortice di infinitezza bellissima e concretezza tangibile.

Provenienti da Vicenza i nostri, dopo aver fatto da opening per band come The Zen Circus e Sick Tamburo, si contorcono nell’esaltazione del mistero e creano un album dai toni cupi e decadenti che colpisce fin dagli inizi e via via si inabissa nell’eclissi totale, cambiamento epocale di divergenza sonora che non lascia scampo.

Un disco ben congegnato e studiato che sa di pioggia autunnale e voglia di reagire perché l’emozione più potente è lo scopo di un istante.