NADIE’ – Acqua alta a Venezia (TerreSommerse/LaChimeraDischi)

Siamo pronti a morire sotterrati dentro alla fosse del qualunquismo? Siamo pronti a combattere ancora oltre ogni modo e oltre ogni forma di mercificazione quotidiana? I Nadiè con il loro nuovo lavoro entrano di prepotenza in un mondo in bilico, una terra che viene mangiata e deturpata dai soliti noti, un album che domina di riflesso l’idea di illusione e non si lascia andare a mezze misure, ma convince per la capacità di creare testi abrasivi coadiuvati da substrati musicali che mantengono le promesse con il passato. Un disco di dieci pezzi, dai suoni tipicamente anni ’90, ma nel contempo incasellati in questo presente, un album che sente il bisogno di uscire e di farsi conoscere, in equilibrio tra Afterhours e Marlene Kuntz, in un evolversi poderoso di rock anti sistema, originale e ricercato, da quell’applaudire ai funerali fino a farci capire che ci sono e ci saranno bandiere a mezz’asta se non inizieremo a lottare, lontani dal disincanto e così vicini al cuore da essere umani grondanti verità.