Movin’k – Waitin’ 4 the dawn (Autoproduzione)

Complessità cosmica che si respira nel viaggio e attanaglia fino ad inglobare attimi di vita vissuta in concentrazioni che guardano allo spazio, alle stelle e alle esplosioni nell’oscurità in una formula granitica, pensata e influenzata da compartimenti che non sono stagni, anzi si amalgamano e considerano il tutto un’opportunità di ampliamento, di liberazione, di sfida, in un disco, il nuovo dei Movin’k che si trova ad essere concentrato di storie in una bellezza quasi accecante, un disco che si apre a più ascolti e si divide in tre parti fondamentali Caduta, Viaggio e Liberazione, quindi un percorso, quindi l’esigenza di mettere in musica un’astrazione concettuale che possiamo vivere però quotidianamente seguendo i dettami di gusti che influiscono e si fanno influire; tra rock, hard, elettronica e ambient i valdostani riescono nell’intento di dare vita ad un vero e proprio concept album, un disco sulla perdita e l’abbandono e sulla speranza di rinascere e di riprovare nuovamente a vivere dopo le vicissitudini del mondo moderno, dopo tutto questo gridare senza ascolto alcuno.