Michele Scerra – Torneranno i poeti (Il Carro Matto Label)

Musica d’autore sincera e raffinata, senza troppi orpelli, ma capace di dare un senso profondo alle parole vita e intorno, per un gusto estetico che va ben aldilà delle mode e si sofferma nel creare melodie importanti che solo un buon menestrello è in grado di portare con sé. Michele Scerra, al primo disco da solista non sbaglia un colpo, si perché le canzoni presentate sono l’emblema di una ricerca che permane da diversi anni ed esplode in una pacata solitudine che si fa racconto dando un senso alle storie intrecciate e narrate e proseguendo il proprio cammino su territori sempre pronti per essere analizzati. Territori quindi di vita quotidiana dove il nostro attinge linfa vitale per composizioni in bilico tra De Gregori e Niccolò Fabi in contesti capaci di sviluppare pezzi come l’apertura tragica di Alina e Vincenzo, Come Glicine, Annegando, Il circo Gelsomino e la bellissima, nel finale, 1,618 song. Torneranno i poeti è un disco identitario, è un riconoscersi persone ancora in grado di emozionare in un’epoca dove le emozioni sembrano essere a portata di un click, dove i sentimenti sembrano essere chiarificatori solo attraverso uno smartphone. Michele Scerra narra di questo e altro, narra del nostro tempo infame, della paura e del bisogno essenziale di lottare per qualcosa che valga la pena.