Ladri di Mescal – La violenza del benessere (Autoproduzione)

Ci hanno portato via gli affetti, ci hanno portato via il tempo, ci portano via la felicità, ci sottraggono i respiri ai nuovi giorni che devono arrivare, ci hanno portato via la dignità e quella capacità che era insita in noi di creare, manipolare, scoprire, regalare e donare nuovi spazi al mondo che ci circonda.

Un’epoca, raccontata dai Ladri di Mescal in questo loro secondo cd autoprodotto, che parla con i nostri occhi, occhi che inseguono ambizioni per un futuro diverso, ma vedono nella richiesta di aiuto l’unica speranza per stare meglio almeno con noi stessi.

Musicalmente l’incontro tra diverse contaminazioni rende il suono piacevole e molto simile ad un classic rock di matrice pop con composizioni canoniche di strofa e ritornello.

Nonostante questo il suono risulta curato e in qualche modo coinvolgente, con incursioni di assoli elettrici in grado di far entrare in modo preponderante la sezione ritmica di basso e batteria.

Un disco che trasmette energia e messaggi, il tutto grazie ad un’elettronica ben calibrata e soppesata, quasi ad essere da sfondo per un tappeto sonoro mutevole.

Un album che sogna ancora che la violenza del benessere termini la sua ascesa verso nuove vittime contente, felici, di volere solo ciò che non si ha, nove tracce quindi di speranza e ragione sul domani, nove tracce di vitalità ponderata da ascoltare in un solo e unico istante.