INDIANA – Indiana (Autoproduzione)

Secondo Ep dopo La strada per gli INDIANA, band bergamasca che va oltre la concezione del pensiero e come in una visone onirica ci trasporta lungo i flutti di un mare che non risulta essere sempre calmo, ma un insieme di vortici tuonanti e di melodie che non possono essere incastrate o scelte per la loro eterogeneità e tantomeno non possono essere incasellate in generi più o meno alla moda.

Certo c’è del cantautorato e certo c’è la sperimentazione, si tratta quindi di una psichedelia musicale? No perché appena ti convinci che il tutto potrebbe incasellarsi in un dato certo, i nostri sanno virare la loro posizione, regalando sonorità che stupiscono e inquadrando un quadro un attimo prima sfocato.

Questo procedimento si perpetua per tutti i loro pezzi, sei, che abbracciano sperimentazioni sonore legate quasi ad una matrice fanciullesca un sogno da cui non ti vuoi di certo svegliare.

Un mondo parallelo, un sogno ad occhi aperti, Magritte, Nolan, c’è Memento, ci sono i parallelismi e le dimensioni oltre la dimensione; ci sono poi questi tre giovani bergamaschi che  sanno cesellare e stupire, preparandosi un posto nelle avanguardie italiane.