Il branco – Il branco (Autoproduzione)

Il branco sono parole sviscerate come gelati al sole che comprendono il senso del tempo e rincarano la dose con testi poetici di una poesia crepuscolare, ma rigettata, assorbita dall’asfalto e vagamente circolare che si staglia all’orizzonte, quello dei ricordi, dimenticando gli anni di gioventù e facendo capolino nei nostri ricordi, vagamente come stelle che in un solo boccone divorano l’intera umanità.

Un vinile favoloso, un progetto grafico che lo è altrettanto, curato da Sofia Bucci e che richiama i dischi di Antony, un disco dal sapore moderno, con quel look vintage che non abusa, ma che si fa veicolo di introspezioni sonore dal forte impatto emotivo lasciando alle spalle i dubbi e guadagnando sicure certezze.

Quattro pezzi soltanto che garantiscono un posto d’onore al gruppo romano, per capacità di sperimentazione, oltre il Vasco Brondi conosciuto e quella voglia di firmare sui muri dei bagni il proprio credo morale, con un indelebile che resterà a vita, con un vinile bello, spesso e ingombrante a sancire l’importanza della fisicità in un’epoca di digitalismi imperanti.