Hibou Moyen – Lumen (Private Stanze)

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Poesia raffinata in musica atterrata al suolo da costrutti emozionali che rendono il suono d’autore del nostro, arrivato ormai al quarto album, un punto fermo di sostanza e di bellezza da assaporare ascolto su ascolto. Le incursioni folk e autoriali affondano nell’alternative dei novanta e creano una comunione d’intenti con un disco omogeneo, ma nel contempo stratificato dove le sferzate elettriche si accoppiano in modo del tutto naturale con ballad purissime capaci di incontrare Beatles e Radiohead in un ascolto che diventa parte necessaria di un qualcosa di più grande. Da Uragano fino a Preghiera dei lupi il nostro riesce a dare forma e sostanza ad una realtà che va ben oltre la quotidianità, il tutto attraverso un linguaggio a tratti etereo e sognante, a tratti crudo e vero. Un album intenso quello di Giacomo Radi. Un album che nel suo insieme trova la direzione matura da seguire nel complesso e intricato mondo delle produzioni musicali odierne.