Giorgio Ciccarelli – Bandiere (Abramo Allione Edizioni Musicali)

Trame e sotto trame, ragnatele e incubi di energia sintetica imbrigliata ad arte in testi opprimenti e claustrofobici che non lasciano respiro, non lasciano intrattenere la bellezza della luce per spararci alle stelle ritmi sincopati e di puro vigore cosmico in grado di ascoltare, da una galassia lontana, le elucubrazioni di melodie fatte e fondate dal punto più oscuro che si cela dentro di noi. Forme concluse e inaspettate quindi che vedono ancora radici nella musica di Ciccarelli e nella scrittura di Tito Faraci, ancora insieme a delimitare un territorio che non è terra di confine, ma vero e proprio segno dei tempi che verranno. Le divagazioni orchestrali lasciano il posto a sintetizzatori vecchi e nuovi per canzoni che con piglio rock magistrale creano campi di saliscendi emozionali omogenei e comprensibili nel lucido apparire di brani come la bomba ad orologeria in apertura di Voltarsi indietro fino al finale in dissolvenza destinato alla title track Bandiere a risarcire un debito con il passato, ricucendo ferite aperte e osservando sguardi, ora accesi che fissano senza parlare la gloria e la disfatta, gli argini e la tempesta.