Fabrizio Tavernelli – Fantacoscienza (Lo Scafandro)

Anfratti crepuscolari di un universo d’autore che si stagliano nella coscienza a riformare una parte di noi che si è persa nel buio, a riformare un bisogno esistenziale di cura verso ciò che stiamo perdendo, una fusione tra spazio e subconscio che mira a comprendere le ardite sperimentazioni della nostra mente che si protraggono da qui all’eternità in un circolo senza fine, mirabile e strutturato che va oltre il cantautorato, rendendo la proposta di Fabrizio Tavernelli, attivo già dagli anni ’90 con AFA, CSI, la creazione del progetto Materiale Resistente, passando per Duozero, Groove Safari, Ajello e Babel, una proposta dal sapore personale e soggettiva che interseca la poesia e la letteratura, passando per il cinema e dando vita a sperimentazioni sonore che si fanno veicolo per nuove malinconie postmoderne  e esistenzialismo elegantemente conclamato e atteso, ritrovato e inglobato, un mirare il cielo da nuovi punti di vista, verso l’ignoto, verso ciò che non conosciamo, capire la fine per comprendere il principio, in un’eterna attesa che si dimostra essere parte integrante di noi, tra lo sprofondare negli abissi e quella cura nel particolare che spesso paga, spesso dona soddisfazioni, per attimi di luce che possono durare solo il tempo di un abbaglio, un abbaglio però che sa ancora di speranza.