Exit Spoons – Exit Spoons (Autoproduzione)

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Incroci sonori tra elettronica, caos, distorsioni e tanta psichedelia per un progetto originale sin dalla confezione di lancio. Due mini cd, un cartoncino per raccoglierli e un libretto per spiegare l’ambiente onirico e discostante che possiamo trovare e percepire durante l’ascolto di questi sette brani. Canzoni ed estrapolazioni sonore ad intessere trame futuristiche che sono e che si fanno pittura esagerata oltre ogni modo e dove la fantasia autentica risulta spiazzante all’inverosimile già da Trippo Hippo fino a La moglie del proprietario passando poi per l’altro disco labirinto che si muove da Sequenza a Passatela a Totti includendo Jenny senza mutandine e Zumbaccamera. Ascoltare gli Exit Spoons è spogliare l’intera musica per come la conosciamo e vestirla con un abito nuovo e luccicante, intraprendere una strada senza uscite e magicamente ritrovare il sentiero verso casa in uno sperare che accarezza il prog, ma nel contempo si ritira alla visione di quest’ultimo per un album che assume le basi del rock per stravolgerlo e ottenere poi paesaggi sonori di rara importanza.