Emily Sporting Club – Emily Sporting Club (NewModelLabel)

Emily Sporting Club

Tondelli, il poeta mai dimenticato, quella campagna emiliana che fa da sfondo, ma allo stesso ingloba, fagocita e rende necessaria la scoperta di nuove forme e sostanze di aggregazione, nuove forme per riuscire a dar vita alla fuga, un fuggire lontano tentando di abbattere l’ordine precostituito delle cose e concedendo nuova voce a chi la voce non l’ha avuta mai.

Un disco carico di significato questo debutto degli Emily Sporting Club, che sviscerano appieno chitarre rock con la new wave degli anni’80 tentando di far da tramite tra passato e moderno, toccando Cure, Joy Division e Area in un vortice di sensazioni che sanno molto da Offlaga per approccio e capacità espressiva; poesie crepuscolari che abbandonano il perbenismo e fanno dell’immediatezza naturale una nuova chiave per comprendere nuove e alquanto interessanti forme di sperimentazione.

Un album cupo quindi, che si fa assaporare già dalle prime note di Postoristoro fino al grande finale di Più di così (non se ne può), un lavoro che è pura emozione postmoderna che lascia da parte tutti i vezzi legati al caso concentrandosi sulla qualità raggiungibile e sulla speranza che questa musica non sia relegata e riposta soltanto sopra ad uno stereo polveroso.