UNA – Come in cielo così in terra (MArtelabel)

Marzia Stano si trasforma.

Ve la ricordate quando si lanciava come una rocker nella compianta band Jolaurlo?

Ora, per questa nuova avventura, la forma canzone si fa più introspettiva lasciando spazio al tempo passato e a ciò che si è raccolto, quasi che il tutto prendesse la forma di un diario segreto chiuso ben a chiave in cui nascondere tesori di inestimabile valore, celati dal bagliore di una finestra che si affaccia davanti al bosco della rinascita perpetua.

Ecco allora che la fenice si rialza e ricompone i pezzi perduti, riconquista la giusta parte nel panorama della musica italiana, questa volta nei panni di una cantantessa velatamente rock che abbraccia territori più soft e intimi.

Una Marzia Stano che ricorda Syria di Un’altra me, alle prese con sperimentazioni sonore in pomeriggi umidi di impegno sociale e testi affilati, mordenti, concretizzati: una tempesta, un fulmine che si apre al nuovo giorno che verrà.

Ecco allora che i toni si fanno d’atmosfera in Mario ti amo, un racconto di un bacio incompreso che in qualche modo racchiudeva lo sbocciare di un amore e poi l’Ilva e Taranto dal treno, la fila in segreteria in Fuori sede, l’ode alla letteratura in Professoressa, la precarietà del lavoro quotidiano nella sterile frase a cui siamo abituati del Non so…per poi portarci ad una Giornata complicata, la commozione di Camilla e Matteo per finire con Quel che manca.

Un disco pieno di vissuti e di storie che prendono forma lungo l’ascolto lasciando stupore e sorrisi nel volto di chi ascolta, un passaggio essenziale questo per capacità espressiva e forza rinvigorita, una stella che brilla di luce propria sopra la nostra penisola.