Martha J. & Chebat Quartet – Amelia (Clessidra Records)

Martha J. & Chebat Quartet Featuring Giulio Corini and Maxx Furian: disponibile il nuovo album "Amelia" - Switch On

Disco concentrico e basilare, più di un tributo che destina l’ascoltatore all’interno di un universo dove Joni Mitchell rivive grazie ad un’interpretazione simultanea e densa, manipolata attorno a undici brani che hanno fatto la storia della musica per come la conosciamo. Il jazz incontra il cantautorato e il risultato d’insieme è un abbraccio suadente ricco di contrappunti eleganti dove il mescolare elementi in evoluzione ci porta a scoprire parti mancanti a ricostruire un puzzle emotivo colmo di sfumature e tanta sostanza da elaborare. Amelia è una costruzione di intenti che si fa ascoltare e apprezzare per l’elaborata visione messa in scena da Martha J., Francesco Chebat, Maxx Furian e Giulio Corini, una conturbante opera dove il groove ricreato è atmosferico quanto basta per rendere appieno un’idea di evoluzione mai banale. Amelia è un album per palati raffinati. Un segno indelebile per un approfondito studio di fondo fatto di tanta passione e potenzialità espressa.


 

Bruna – Ibrido (Lo stato dell’arte)

Bruna – Ibrido

Profondità sospese all’interno di un disco omogeneo dove tutto ha il profumo della terra e il respiro concentrico dei giorni a venire. L’album composito e complesso di Bruna, cantautrice siciliana, raccoglie l’eredità di questo tempo dentro ad un puzzle composito ricco di rimandi e momenti simultanei che si sposano con le sensazioni cosmiche di un passato mai scordato, di un’intrigante visione d’insieme che colpisce per sentimenti espressi e desiderio di costruire nuove ed efficaci forme di comunicazione. Due featuring, quella di Picciotto e quella del polistrumentista Peter Bass a dare sostanza ad una prova in bilico tra post adolescenza ed età adulta alla ricerca continua di un posto di mondo da occupare nelle avversità di ogni giorno. Sono dodici pezzi che come diario di vita completano un percorso. Una materiale costruzione di personalità che parte da lontano e come ancora di salvezza accoglie il porto più vicino.


 

Gianmaria Simon – Bagatelle (Autoproduzione)

Canzoni d’amore soppesate sul filo dell’anarchia ad intrecciare vissuti, attimi, momenti memorabili che trasportano l’ascoltatore verso mondi nascosti, verso lidi che si fanno aspettare e che rendono l’idea di bellezza una preziosa ancora di salvezza per i giorni a venire. Il nuovo di Gianmaria Simon è un raffinato tentativo riuscito di unire la poesia dei grandi del passato con la musica dei più importanti canzonieri. Ciò che ne esce è un risultato raffinato e sincero dove tutto sembra essere, nel contempo, fuori e al posto giusto. Bagatelle è un ritrovare l’abbandonato. Una fotografia mai sbiadita di un tempo che non c’è più. Un grammofono che suona la musica migliore incontrando culture e nuovi spazi da visitare. Una musica nomade e interiore che diventa commistione e si svela pian piano. Da Marie (T’es belle comme l’anarchie) fino a Chanson d’automne il nostro riesce ad impreziosire un album splendido e vissuto. Una reale rappresentazione dove l’esistenza è movimento inscindibile con l’universo intorno.


Nino Scaffidi – A un pesce che esce (L’amor mio non muore Dischi)

Silenzi e sole da abbracciare, meraviglia sonora racchiusa all’interno di un cantautorato ispirato e ricco di rimandi ad una scena che non esiste più, ma che riesce a vivere grazie ad un poetica intrisa di storie, vite e nostalgia per quel qualcosa che non tornerà. Il disco di Nino Scaffidi è un concentrato autorale fatto di pezzi di mondo vissuto, di quotidianità modellata e di elementi compositi che si snocciolano come puzzle d’autore consegnandoci una profondità ammirevole e sapientemente diluita attraverso l’interpretazione musicale di una narrazione che conosce le coordinate del cuore e riesce ad osservare le particolarità dell’essere umano attraverso una geografia corporea fatta di sudore, sacrifici, giorni andati a male e speranza ad illuminare il senso tutto delle cose migliori. Il nostro ci regala un disco che alla fin fine è un laboratorio di suoni ed esperienze. Un affascinante viaggio di conforto immaginato con gli occhi di un bambino chiamato ad essere adulto troppo presto. Nove pezzi, cinque momenti, due età, un tempo, ad intrecciare un agglomerato di sogni dentro alla nostra realtà.


Marco Cantini – Zero moltiplica tutto (RadiciMusic Records)

MARCO CANTINI - Zero Moltiplica Tutto

Una poesia ricca di atmosfera è inglobata all’interno di un disco fatto di sudore e passione, amore per l’impossibile realtà e concretezza sopraffina nel creare elementi che si sposano all’interno di un diario di vita sempre pronto a regalare nuovi ricami, punti di svolta, congiunzioni con il passato, il presente e il futuro in un sodalizio con la musica d’autore che diventa veicolo principale, essenziale, oserei dire puro nel creare significati mutevoli e sempre in attesa del nuovo che verrà. Il disco di Marco Cantini è un album sulle illusioni di questo tempo. Un disco che parla di ciò che lasciamo e ciò che incontreremo. All’interno ci troviamo la rabbia e quel senso di lontananza da catturare, quel misterioso luogo del cuore vicino all’orizzonte che vorremmo tanto poter chiamare casa. Zero moltiplica tutto è un album che fa della fragilità un racconto continuo e costante, un insieme di canzoni, da Il declino (Introduzione) a Il declino (Conclusione) che raccolgono le insicurezze di questo tempo infame e le trasportano,  con coraggio, oltre tutto ciò che possiamo immaginare.


Alice Cucaro – Una parte di me (Trasporti Eccezionali)

Alice Cucaro

Diario di vita esistenziale che profuma di luce e oscurità all’interno di stanze non troppo arredate dove stringersi e guardare oltre, nel futuro che avanza. Un album di musica autorale che brilla di necessità ed esigenza. Un’esigenza artistica quella di Alice Cucaro che diventa unica nel descrivere situazioni introspettive dove la solitudine diventa la parte migliore da cui attingere bellezza e meraviglia. Sospiri contestualizzati e brezze di aria leggera sono costruiti attorno ad una musica evocativa e non troppo enigmatica. Le parole sono pesate, ma nel contempo lasciano spazio alla costruzione di un proprio credo, di una propria personalità ad intensificare un lavoro d’insieme minuzioso ed eterogeneo. Sono undici brani dove la parte romantica della nostra diventa punto essenziale ed evocativo per narrare di questo e altri tempi per una prova che nel suo insieme odora di vita vissuta, di immagini crepuscolari che lasciano il posto all’incanto.


Caputo – Habitat (Ribéss Records)

Riflessione circolare sulla parola casa. Riflessione che mette radici e parla di vissuti sostanziali inglobando elementi di un cantautorato solitario che si sposa con l’esigenza interiore di dare un valore simultaneo all’abitare, al sentirsi parte o comunque elemento interiore di un tutto in espansione. Il disco di Valeria Caputo suona domestico, ma nel contempo ramingo. Racchiude il diario di vita di una musicista trasformata e migrante. Un inizio, una partenza e mai un arrivo. Un riconoscersi oltre le apparenze, un conoscersi solo affacciando la mente nel passato mai scomparso e insieme quella sensazione unica e rituale di coinvolgere una molteplicità di sensazioni e di universi in espansione. Da Ma quale casa fino a Dove finisco io passando per le riuscite Vieni, La mia città che sull’acqua brucia, Riconoscersi, la nostra riesce a comunicare un senso di vuoto circostante mai colmato, una denuncia nei confronti di Taranto, sua città natale, il bisogno di riscatto, la tempesta da raggiungere dopo la silenziosa quiete di questi tempi infami.


Roberto My – A new life (I dischi del minollo)

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, barba e erba

Dimensioni incapsulate all’interno di un tempo in divenire oltrepassano l’incedere di ogni giorno nel contemplare, con carisma e sostanza, l’alba di ciò che verrà. Un viaggio metaforico, un viaggio lungo una vita intera che diventa nuovo corso e prosecuzione, nuovo cammino da seguire nelle tempeste di tutti i giorni. Torna Roberto My con un album contemplativo e atmosferico. Un disco carico di sfumature introspettive e richiami unici ai grandi della poesia in musica come Nick Cave, Grant Lee Buffalo a sospendere un giudizio mai espresso, ma piuttosto percorrendo una strada in salita, una mescolanza di ritratti, di gente, di storie dentro altre storie che diventano contemplazione assoluta in simultanea con le percezioni di ciò che viviamo giorno dopo giorno. A new life è un disco che suona davvero bene. Un insieme di tracce dove la materia creata diviene parte preponderante di un tutto da assaporare e da custodire.


Sara Piccolo – Uolofifi (Soundinside Records)

Un disco che parla di magia, bellezza e meraviglia. Un album carico e pregno, verboso, di matrice folk che si sposa con un country impreziosito dal pop di facile appeal a ricucire i legami perduti, il tempo andato, ciò che ha senso tenere vicino al nostro cuore. La produzione, a tratti scanzonata, di Sara Piccolo è una sorta di omaggio ad un mondo interiore che scava nelle profondità per dare un significato all’esistenza, trovare un valore ad un tutto necessario per andare avanti. In Uolofifi si respira il profumo dell’Irlanda, dei paesaggi verdi infiniti. L’odore del coraggio e la sfrontatezza nel creare qualcosa di convincente, fuori dagli stereotipi contemporanei. Sono dieci tracce in totale, comprensive in introduzione e conclusione. Un viaggio personale fatto di leggerezza e pensieri da descrivere, un cammino progettato attorno al nuovo da scoprire, al nuovo che avanza. Un album che sa volare e costruire.


Ella Nadì – Nel bene e nel mare (Autoproduzione)

Nel bene e nel mare

Assicurarsi un posto vicino al cuore di chi ascolta non è sempre facile. Le produzioni odierne sono in costante cambiamento e soprattutto sono innumerevoli e variegate. Il disco di Ella Nadì è una piccola perla che brilla di luce propria, un album fatto di sussurri e introspezioni malinconiche graffiate da una voce incisiva e mutevole, pronta a modificarsi come fanno le maree in un saliscendi emozionale fatto di passione e bisogno di parlare al mondo con il linguaggio della bellezza. Sono undici tracce intrappolate da un’Intro e da un’Outro, in mezzo i colori variopinti delle emozioni umane che scavano in una sorta di diario di vita pronto a lasciare il segno. Onde del mare, Altalena, Mani piccole, Mentre mi dormi accanto sono alcuni degli episodi più riusciti di un disco personale e particolare, un disco cantautorale dove il pop incontra la strada dell’evoluzione.