Dragoni – Incagli (Big lakes/Mangiare bene dischi)

Atmosfere da musica da cameretta intrisa di suoni che accumulano bellezza ad ogni ascolto intascando una prova dal sapore dolceamaro in grado di contrastare l’aridità di questi giorni in divenire. Il disco di Dragoni, progetto davvero interessante che non respira pienamente la deriva indie pop degli ultimi anni, è un concentrato autorale fatto di carezze prima di dormire, fatto di sostanza e bagliori capaci di nascondere il superfluo, sottolineando, ancora una volta, la semplicità e l’onesta di una musica e di un suono più in generale che modella il tempo che modella le mode, raccontando parti importanti di un universo in via di definizione. Dalla strumentale Autunno fino a Double decker bus passando per il singolo Sara o la stessa title track, il nostro riesce, con stile personale, a ritrovare nella leggerezza del momento, un proprio angolo di mondo da occupare.


Francesco Pecs – Ah! Fantasia (Nufabric Records)

Suono fresco, a tratti disincantato, capace di penetrare di ironia la quotidianità vissuta e in grado di attraversare spazi grazie ad una musica di passaggio che mescola sound d’autore, poppettino tardo adolescenziale e forme mutevoli di canzone in canzone. Il nuovo di Francesco Pecs racconta con fare del tutto personale vibrazioni di una vita in salita attraversando, con forme mai precostituite, una poetica capace di andare a segno grazie ad un linguaggio fresco, accattivante, sornione, ma efficace. La title track apre il disco e il nostro viaggio sonoro continua con pezzoni come Apologia del kebab, Contemporanea, fino a raggiungere con Smith’s una degna conclusione che sembra un cut up emozionale improvvisato, ma in grado di andare diritto al sodo. Ah! Fantasia è un piccolo scrigno di contemporaneità da dove attingere stati d’animo istintivi e mai banali per un musicista, questo, assai interessante.


Balto – Forse è giusto così (Pioggia rossa dischi)

Poppetino indipendente con voce strascicata ammiccante ad intessere trame sospese ad incendiare i palchi con canzoni che parlano dei giorni moderni senza chiedersi troppo, accarezzando la contemporaneità grazie a momenti cesellati a tavolino e grazie anche ad un suono ben incastrato a definire architetture varie e cangianti. Il primo disco dei Balto assapora il vento della realtà. Lo fa con un sound immediato, mai piatto, contrapposto ad una sorta di eleganza mai conclamata che non semina troppa innovazione, ma quello che fa, lo fa bene. Un album per gli anni dell’università. Un insieme di canzoni che incontrano l’amore e il tempo, il nostro vivere e la fiducia nel futuro che avanza. Da Quella tua voglia di restare fino a Niente di noi, passando per Mac Baren, Le giornate da morire con i Cara Calma, Il solito posto per un concentrato di emozioni che arriva facilmente e a tratti, non ti lascia andare via.


Tommaso La Notte – Pop Notturno (Auand Records)

Tommaso La Notte, Pop notturno | Jazz italiano ed internazionale. CD,  vinile, DVD, dischi, libri | Jazzos.com

Dischetto di indie poppettino bello filato che abbraccia emozioni del tempo che fu con qualcosa di più attuale e ricercato nel complesso mondo di sali scendi emozionali ad affacciarsi nella vita che ingloba. Tommaso La Notte ci regala un album fatto di sonorità accattivanti dove la parola, la prosa usata per spiegare è farcita di citazionismo mai risparmiato a riempire il vuoto di pagine colme di assenza. Pop notturno è un disco che ha un suo materiale di fondo, una radice di substrati culturali che scavalcano l’idea di mainstream per approcciarsi ad un universo notturno ricco di amori e catastrofi in piena lotta perenne con il proprio venire al mondo. Sono otto canzoni che ci riguardano da vicino dipingendo il nostro stare, il nostro essere con una bellezza che va ricercata nelle profondità più vicine. Ecco allora che il nostro cantautore pugliese fa uscire una creatività fatta di malinconia in divenire che muta al variare della luce condensando l’attesa con un album che per essere un esordio vale davvero la pena essere ascoltato.


Le canzoni giuste – Felici e contenti (Autoproduzione)

Felici e Contenti” è l'album d'esordio della della band ironico-goliardica abruzzese Le Canzoni Giuste – S&H Magazine

E’ arrivato finalmente. Atterrato su queste pagine virtuali il primo disco di Le canzoni giuste raggruppa i singoloni irriverenti fatti conoscere in precedenza con l’aggiunta di altre otto canzoni inedite a costituire una sorta di concept diviso in tre parti. Un concept che parte dall’evoluzione umana fino a raggiungere una sorta di esplosione che ci riporta al punto di partenza passando per divagazioni sulla scena e la cultura pop per come la conosciamo. Tanta carne al fuoco. Un calderone di delizie sopraffine sospinte da una forte capacità di stupire. La band abruzzese, finalista ad Arezzo Wave, si cimenta in una prova che non lascia nulla al caso cercando di calibrare alla perfezione un mondo fatto di elementi ironici, ma nel contempo altamente riflessivi. Ciò che ne esce è una prova da interiorizzare, mai banale e ricca di spunti legati alla quotidianità per un insieme omogeneo di ironia intelligente e di colori demenziali da far costantemente brillare. 


Popforzombie – Cose piccole (VREC)

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Pop d’autore che eleva il cantautorato all’interno di costrutti che impreziosiscono la quotidianità attraverso un uso poetico della parola a rilasciare frasi di ricerca grazie ad una musica a tratti sognante, a tratti maledettamente reale. Tornano i Popforzombie, band piemontese in grado di creare una commistione sempre viva e accesa di diversi generi in continuo equilibrio con i grandi del passato e una ricerca del tutto spontanea di una propria strada da seguire. Importanti collaborazioni riempiono spazi e non lasciano di certo indifferenti. Andrea Chimenti, Tommaso Cerasuolo, Flavio Ferri, Davide Tosches sono solo alcuni dei nomi di spicco che cercano di dare sostanza ad un disco già carico di significati. Canzone inutile, La mia anima e il tuo corpo, Canzone sciocca, 400 PPM sono punti essenziali di un cammino in cui l’esercizio di stile non è fine a se stesso, ma piuttosto incarna un desiderio di partecipazione e presenza davvero importanti di questi tempi. Prodotto da Max Casacci e da Nick Foglia Cose piccole è un lavoro dove emozione, sostanza e un pizzico di follia sono qualità intrinseche e indivisibili capaci di ampliare gli orizzonti dei nostri giorni.


Carlo Pinchetti – Una meravigliosa bugia (Gasterecords/Moquette Records)

Cantautorato interiore introspettivo che colora la cameretta dei ricordi con il colore nero del passato e il bianco del futuro. Il disco Carlo Pinchetti è una memoria continua fatta da momenti di leggere vibrazioni dove la chitarra acustica sempre in primo piano, violoncello, elettriche in dissolvenza, ma mai preponderanti, incontrano un bisogno di comunicare che si evince tra le pagine di questo disco/libro a cuore aperto. L’indie folk, la musica lo-fi, il cantautorato italiano degli anni zero fanno da motrice importante per un sodalizio continuo e convincente con un modo di stare, con un modo di intendere la vita. A tratti la ridondanza crea apatia, ma forse la verbosità dei testi permette di entrare in un mondo costruito ad arte dove piccole poesie crepuscolari si affacciano all’animo dell’ascoltatore. Quello che ne esce è sicuramente un buon disco che trova in Lacrime, Fuori di me, Sceglie di andare, Peggio di ieri un punto fondamentale per comprendere ambizioni e sentimenti a ricoprire l’intera produzione.


Ernest Lo – Io so essere macchina (Music Force)

Io so essere macchina”, l'album di esordio di Ernest Lo

Cantautorato sghembo e mai sprovveduto, pronto alle intemperie di questo tempo e capace di soluzioni rocambolesche dove elettronica di uso e consumo ludico si fonde con testi mai banali ed efficaci. Il dischetto in questione ricorda una commistione tra Trivo e i Soerba in una psichedelia condita da sprazzi di realtà dove tutto gira intorno alle azioni quotidiane, alle azioni che ci fanno stare bene (e anche male). Io so essere macchina sa essere canzonatorio quanto basta per tracciare sul palcoscenico dell’esistenza una forma canzone intrisa di poetica da strada dove la nostra giornata è scandita da determinate esperienze, determinate forme espressive che qui ritrovano nella semplicità della parola la loro complessità, la loro vera natura. Ecco allora che Ssialaé, Errore 404, I gatti del borgo, Alla Coop, Talpe ubriache, la finale Bar Lume sono elementi inscindibili di un tutto in grado di oltrepassare il già sentito creando ponte insostituibile tra ironia e veridicità in una testimonianza reale di vita in continua evoluzione.


Cristian Grassilli – Presente (Autoproduzione)

CRISTIAN GRASSILLI - Esce il nuovo disco PRESENTE - PuntoZip

Cantautorato sofisticato e magistralmente arrangiato che parla di questa realtà con occhio attento agli ultimi tra ironia mai acerba e intenzionalità da scoprire verso tutto ciò che ci circonda. Il disco di Cristian Grassilli polistrumentista, psicoterapeuta e musicoterapeuta, già nel progetto Psicantria, si affaccia alla realtà con il terzo disco solista. Un album dal forte impatto visivo. Packaging curatissimo e altrettanto curatissime le dieci canzoni proposte. Una leggerezza di fondo che si sposa con testi che si fanno cogliere nel momento, non si chiedono troppo, ma nel contempo fanno riflettere. Grazie fin qui, Presente, Esserci, Tra un padre e un figlio, Riparare sono solo alcune delle piccole poesie inscatolate per l’occasione che ci rendono partecipi di un percorso fatto di metafore e desiderio di andare oltre gli stereotipi della modernità. Presente è un disco che suona fresco, non assuefatto alle mode, ma piuttosto capace di spaziare cercando un proprio senso comunicativo che fa stare bene.

Aleco – Il sapore della luna (Music Force)

Poppettone ben confezionato che strizza l’occhio a forma cantautorali contaminate con il parlato a raccontare elementi, sprazzi di vita, nel palcoscenico interiore che ci portiamo dentro. Torna Aleco, all’anagrafe Alessandro Carletti Orsini, con un disco che parla di questa nostra realtà imbrigliata nella quotidianità disinvolta delle piccole cose. Una quotidianità che riscopre forme autorali leggiadre che non si chiedono troppo. Cercano nella forma canzone un espediente narrativo e parlano, attraverso un amarcord emozionale, dei nostri vissuti, dei nostri attimi che non torneranno. Ricordi quindi, malinconia e nostalgia sotto forma di poesia in musica allegra andante a creare una dicotomia dolce amara che ha il profumo delle cose migliori. Un disco per l’Estate. Quelle estati però che finiscono con l’inizio d’Agosto, quelle estati da bere in un sorso e sperare non finiscano mai. Da Preludio alla luna fino a Io sono eternamente felice il nostro ci regala fotografie autorali di un tempo che vive ancora nei nostri cuori.