Buckingum Palace – Club (Autoproduzione)

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Club è uscire dalla modernità e dall’apatia dei gesti quotidiani, dai gesti uniformati, dalle regole imposte dalla società attraverso una musica d’insieme che colpisce grazie ad espansioni concentriche e lisergiche di forme desuete e in divenire che abbracciano le sospensioni cosmiche di una musica strumentale per attivare introspettive visioni di colori, stati d’animo e buio che ben si amalgama ed evince grazie ad una prova a tratti oscura e carica di rabbia da segnalare e vivere in vissuti quotidiani. I Buckingum Palace sono tornati con un disco di math post rock, un’energia prorompente che in sordina pian piano riaffiora dalle viscere della terra e disturba con una voce limpidissima su strati di suono, su muri da colpire a randellate incidendo ciò che di più vicino teniamo nel cuore. Club è la normalità nell’anormalità, è l’essere se stessi contro ogni moda, con carisma tramutato in sfogo, è l’esigenza incanalata e pronta ad esplodere in sfaccettature cariche di significati.