Bifolchi – Mi fai schifo ma ti amo (Audioglobe)

Si raccontano le storie di tutti i i giorni in questo disco e le contraddizioni di una società malata, il dare e il ricevere e la nostra capacità che si esemplifica in un’incomunicabilità che porta l’individuo sempre più ad isolarsi con i mezzi di non comunicazione, facendolo sentire come dentro ad una gabbia priva di vie di fuga e lontano da una scelta, in primis, di condivisione futura.

I Bifolchi al loro secondo lavoro, dopo solo un anno dal precedente Diario di un vecchio porco, ci regalano un disco immediato e sicuramente riuscito, formato da canzoni scritte durante il tour precedente e spruzzate di quell’energia contagiosa che fa ballare, divertire e pensare, una capacità quasi istintiva di entrare in comunione con l’ascoltatore, allacciando i legami, i rapporti e valorizzando il minimo gesto per essere sicuri delle proprie capacità e dei propri risultati.

Un album che vede la partecipazione di molti musicisti della scena maremmana/livornese da Francesco Ceri dei I matti delle Giuncaie a Fabrizio Pocci fino a membri dei Malamanera passando per Lelio e Davide Michelini dei 21 grammi per arrivare a Riccardo Nucci de La bottega del ciarlatano.

Sono otto tracce che vanno in controtendenza con il messaggio ironico e volutamente sarcastico del titolo del disco, una comunicazione esemplificata alla realtà, quella dei Bifolchi, che dona condivisione e richiede bellezza e sostanza, un’unione che fa la forza è proprio il caso di dire, un’unione che rende più semplice la realizzazione dei sogni migliori.