Ambramarie – Bruciava Tutto (Autoproduzione)

Bruciava tutto è il suono rock mescolato alla poesia esistenziale, quella da assaporare nell’attimo, nelle incursioni della vita che inglobano il nostro stato mentale ed emozionale all’interno di periferici mondi da cui emergere, da cui lottare per poter vivere ancora, Bruciava tutto è la sostanza energica e allo stesso tempo fragile, distaccata, viva, da comprendere e far propria e dove l’energia incanalata è un susseguirsi di vicende personali che in modo del tutto naturale vengono trasposte in musica, lasciando contenere una forte dose di personalità, un desiderio di fondere le pulsioni primarie con il sapore di un qualcosa che non c’è più, con un qualcosa di freddo che ha bisogno di trovare la strada e il calore per riavvicinarsi alla propria casa; per spiegarci questo Ambramarie usa, a tratti, testi ermetici contrapposti ad un qualcosa di più diretto e consolatorio in un vago migrare verso forme di crescita personale che ambiscono alla fusione di un mondo che non le appartiene fino in fondo, da quell’essere Diversa passando per l’incantevole Nella stanza buia cantata con Omar Pedrini, fino al finale fulminante di Bruciava tutto per un insieme di pezzi che si affacciano alla vita e per la vita si consumano, creano, esistono.