Bonny Jack – Night Lore Blues (Bloos Records)

Bonny Jack "Night Lore Blues" - Rock Nation

Suono sporco da bassifondi ancestrali carichi di potenza blues e sincerità a brillare all’interno di scatole che si aprono lasciando trasparire il meglio di ciò che è stato. Deciso, mai ammiccante, vero e reale. Il one man band Bonny Jack, all’anagrafe Matteo Senese, ci regala interessanti punti di vista che approdano a lidi oscuri fatti di vita lussuriosa, alcol, fantasmi passati, presenti e bisogno sempre nuovo e vivo di voler raccontare le storie che ci appartengono. Un vinile prezioso questo. Un vinile a dar maggior senso ad una produzione che porta con sé il desiderio di alleggerire l’arcano che vive dentro di noi perpetuando l’immediatezza e l’irrefrenabile bisogno di coprire di interiorità un pensiero che sa di futuro. Sono undici pezzi viscerali. Undici canzoni che non lasciano nulla al caso, ma partono dall’improvvisazione per creare qualcosa di unico.


Lambstone – Higher deeper (VREC)

LAMBSTONE - Higher Deeper - TuttoRock Magazine

Stoner sopraffino, cesellato a dovere che fa del rumore di sottofondo un punto essenziale da cui partire per creare architetture che vanno oltre il già sentito per concentrare l’ascolto attraverso onde sterminate pronte a colpire ancora. Ritornano i Lambstone. Ritornano con un discone prodotto da Pietro Foresti che suona maledettamente rock all’interno di un panorama a tratti asfittico e privo di spessore. Un disco Rock con la R maiuscola ad attraversare il tempo per come lo conosciamo, ad attraversare desideri e sensazioni grazie a suoni curati e cotti a puntino. I singoli  Waste, Revenant, la cover di Terence Trent D’Arby Sign your name, sono punti essenziali da cui partire per comprendere una poetica e un lirismo davvero interessanti qui esposti al grunge e allo stoner a ribadire concetti granitici e di sicuro effetto. Higher deeper è muscolosità svelata, un lavoro calibrato a dovere che lascia il segno.


Bluagata – Di stanze e nevrosi (VREC)

Bluagata

Manierismo sonoro ricco di approcci elettronici a sconfinare all’interno di mondi dove dissonanza e melodia si sposano per creare qualcosa di unico e davvero originale nel panorama della musica italiana. Il disco dei Bluagata scava nelle ansie di ogni giorno, scava nell’universo che non conosciamo incontrando elementi di trasgressione che si sposano ad arte nel riuscire a reinventarsi all’interno di una quotidianità asfittica e priva di vie di uscita. Di stanze e nevrosi è un album che sa reinterpretare uno stile ricercato condendolo di rimandi al sound d’oltreoceano dei Tool in un’immaginifica visione che diventa incubo ad occhi aperti. Comodità, Persone vuote, Liberati, Non si vede riescono a creare un puzzle che disorienta e ingloba per un risultato d’insieme a tratti accecante, da rimanere a bocca aperta a ricoprire il vuoto che assale.


Marco Ongaro – Solitari (VREC)

Il ritorno di MARCO ONGARO con il singolo “Solitari” – MEI – Meeting degli  Indipendenti

Dopo Il fantasma baciatore torna il cantautore Marco Ongaro, già Premio Tenco negli anni ottanta e ora per questa nuova grande occasione in grande spolvero attraverso una musica che si dipana e si muove dal cantautorato rock alla musica d’autore italiana in un saliscendi emozionale che sa raccontare della vita, della morte e di tutti i passi che in mezzo ci troviamo ad affrontare. Solitari è lo specchio di questo tempo. E’ l’introspezione che si fa musica e cerca di convogliare, attraverso canzoni davvero riuscite, un suono moderno, pur valorizzando il passato, ciò che è stato. Pezzi come l’apertura affidata a A ritroso, L’atteso, la stessa title track, Ricominciando, Rimasta qui sono essenza fondamentale per comprendere una poetica che ritrova nella grazia del momento un punto di incontro, un bagliore di luce. Solitari è un disco sull’illusione e sulla speranza, un album per palati raffinati, un insieme di pezzi davvero convincenti.


Mafalda Minnozzi – Cinema City – Jazz scenes from italian film (MPI)

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Rivisitazioni sospese al filo delle stelle attraverso meraviglie di contemporaneità che raggiungono apici davvero unici nell’intessere trame di bellezza a tratti immaginifica. Mafalda Minnozzi ci regala un disco fatto di momenti intramontabili, di momenti intrecciati alla nostra esistenza all’interno di una melodia che diventa catarsi, che diventa sogno incontrastato che guarda al futuro. Cinema city è una raccolta di colonne sonore cinematografiche reinterpretate e sapientemente intrise di originalità a riempire di spazi utili un elegante universo sospeso che diventa terreno fertile per scoperte future. La dolce vita, Metti una sera a cena, Amici miei, Arrivederci Roma, Nuovo cinema paradiso sono solo alcune delle spettacolari emozioni che possiamo vivere a pieni polmoni in questo disco. Un disco fatto di luce e oscurità da dove poter comprendere nuove sfaccettature e intenzioni grazie ad una comunione d’intenti da lasciare a bocca aperta.